Mercoledì, 24 Aprile 2024 09:40

Gli interventi estetici sono davvero così popolari?

Pubblicato in Salute

Le risposte ci vengono dall'International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS) la quale, dal 2010, ha monitorato tal fenomeno chiamando a rapporto oltre 35000 chirurghi plastici. In base ai dati raccolti nel 2015, l'Italia risulterebbe essere al settimo posto fra i paesi con maggiore richiesta di interventi estetici. Fra i trattamenti meno invasivi, con oltre 7 milioni di interventi, troviamo i filler, composti chimici in grado di riempire le rughe del viso donando una pelle più levigata e, successivamente, il botox, con oltre 4 milioni di interventi. Per quel che concerne i trattamenti chirurgici invece, il più richiesto è la mastoplastica additiva (per l'aumento del seno) con oltre 1 milione di operazioni, seguito da liposuzione, blefaroplastica, lipofilling e rinoplastica. Chi pensa che a sottoporsi a tali interventi siano solo le donne, dopo aver letto ciò che segue cambierà opinione; il 12,8% delle richieste infatti, provengono dal sesso maschile che, oltre alle operazioni sopraelencate, predilige il trapianto di capelli, l'impianto dei pettorali e l'allungamento del pene.La chirurgia dunque non più quale rimedio al malessere causato da patologie ma fenomeno legato alle mode ed all'ossessiva ricerca della perfezione… un mito da sfatare quello secondo il quale solamente personaggi illustri o celebrità optino per queste soluzioni anti-invecchiamento. Certo è che, Madonna, stando ad un articolo apparso su New York Magazine, si sarebbe interamente "rifatta" il volto e, come lei, una lunga lista di star hollywoodiane prossime ormai alla mezza età quali, ad esempio, Michelle Pfeiffer, Demi Moore, Liz Hurley e Naomi Campbell.Ma cos'è che spinge le celebrità, ma più in generale le persone, a ripudiare il proprio reale aspetto al punto da prediligerne uno "finto"?Occorre anzitutto una precisazione… si definiscono interventi estetici "ricostruttivi" quelli volti alla correzione di reali ed evidenti difetti fisici. In assenza di un effettivo bisogno, invece, parliamo di "ritocchi" allo scopo per lo più di piacere e piacersi.Tuttavia è proprio a causa dell' emulazione dei volti noti, e dei nuovi canoni di bellezza che recano, che la popolazione mondiale ha iniziato ad avventurarsi alla ricerca del famigerato "elisir di lunga giovinezza". Numerosi sono, infatti, i casi eclatanti di persone sottopostesi a svariati interventi, per somigliare in tutto e per tutto ai loro idoli, cambiando radicalmente aspetto. Uno in particolare, per anni oggetto di critiche, è quello di Valeria Lukyanova la quale ha scelto di diventare identica ad una Barbie, riuscendo nell'impresa a seguito di innumerevoli plastiche al viso ed all'intero corpo. L'incessante ricerca della perfezione, dunque, unita al sempre più potente affermarsi dei canoni che la società odierna ci propina, ed elegge a modelli universali di bellezza, induce, non a caso, l'annuale aumento esponenziale del numero di richieste di interventi drastici.Vi è, tuttavia, il pericolo di diventarne dipendenti ed i primi a lanciare l'allarme sono stati i medici Britannici:"Non parliamo di dipendenza chimica, bensì psicologica"Ma cosa ci spinge a questo? Per quale ragione arriviamo al punto da non accettare il nostro aspetto?I canoni di bellezza occidentali sono lautamente mutuati ed influenzati dalla pubblicità e dai mass media. Ci illudiamo di asportare un pezzo al corpo per eliminarne uno alla nostra anima… per la quale non esistono bisturi o chirurghi che tengano!L'autostima di una persona ha una crescita parallela a quella fisica; i bambini realmente amati e seguiti dai genitori, saranno adulti dalla concreta consapevolezza di sé, in ambito caratteriale quanto fisico. Sarebbe dunque auspicabile una stretta collaborazione fra chirurghi e psicologi al fine di comprendere le reali motivazioni alla base di scelte, spesso, così invasive e di evitare inutili interventi quali strumento dietro cui trincerare i propri disagi interiori e nascosti.Con l'avanzare degli anni, e l'uso sempre più sfrenato del botox, si può entrare in uno stato mentale condizionato dal rifiuto dell'apparire delle rughe e dal fisiologico avanzare dell'età . Il paziente, abituato ad una pelle levigata ed esente da ''solchi'', arriva a richiedere altre iniezioni ancor prima che il botox termini il suo effetto, mosso dal terrore di invecchiare. Gli intervistati infatti affermano di sentirsi notevolmente ringiovaniti dopo ogni seduta. Nonostante il botox sia ritenuto un trattamento di routine ed ormai "sicuro", gli esperti ammoniscono che non esistono studi a lungo termine inerenti possibili effetti collaterali, ai quali ovviamente sono maggiormente esposti i botox-dipendenti.Come affermava Ugo Ojetti : ''Saper invecchiare significa esser capaci di trovare un accordo decente tra il tuo volto di vecchio ed il tuo cuore e cervello di giovane". Bisogna quindi cercare un equilibrio, senza negarsi qualche piccolo ''trucco'' ne' nascondersi dietro una maschera ''botulinica'' che non ci appartiene

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