Mentre tutte le attenzioni mediatiche sono rivolte al programma e all’organigramma per il nuovo governo Lega/Movimento 5 Stelle proponendo oramai da tempo dei fantastici castelli in aria che nemmeno le più audaci fantasie potrebbero mai trovare riscontro, il Governo attuale che dovrebbe occuparsi solamente delle questioni di ordinaria amministrazione, anche perché avverso al volere popolare già da troppi anni, si presenta ad appuntamenti internazionali a disquisire su ipotetiche decisioni e posizioni che il futuro Governo, pienamente legittimato dal popolo italiano, potrebbe prendere. Si tralasciano così notizie ed avvenimenti che hanno un elevatissimo peso sul futura dell’Italia, specialmente nel campo dello sviluppo industriale, economico e della disoccupazione, con pesantissimi risvolti negativi. Aziende che chiudono e dismettono in Italia per trasferire in altri paesi europei e non le loro produzioni sono oramai all’ordine del giorno grazie alle politiche che in questi ultimi anni sono state messe in atto. Ilva, Alitalia, FedEx, e tantissime altre, sono le aziende che stanno mettendo in crisi il lavoro in Italia procurando decine di migliaia di disoccupati, cui vanno ad aggiungersi ad i milioni di disoccupati già licenziati da altre aziende medio piccole che hanno chiuso partendo dal Governo Monti in poi. Bisogna ancora aggiungere uno spaventoso esercito di licenziati dal numero incalcolabile, frutto della chiusura di piccole attività artigianali e piccoli negozi, spesso a conduzione familiare. Consideriamo ancora che settori come quello bancario, prevede il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti e la chiusura di un non precisato numero di sportelli. Ma cosa è stato fatto per scongiurare tutto questo? Certamente fino ad ieri, tante chiacchiere ed un nulla di fatto, dimostrabile dalla chiusura delle aziende e dal totale abbandono nei confronti dei lavoratori. Sembrerebbe addirittura, secondo le notizie riportate dalle varie agenzie, che negli ultimi giorni il ministro preposto abbia abbandonato ogni trattativa in corso. Ma è chiaro, in questo momento le priorità sono altre anche per chi si occupa di informazione. Così passa in secondo piano il classico “ Fulmine a ciel sereno”, TIM UNILATERALMENTE mette i cassa integrazione 3/4000 dipendenti. Che sia l’avvio della procedura di licenziamento? Vicenda da sempre discussa quella della Tim, già “svenduta” ad investitori esteri in varie percentuali, di cui America e Francia, ne hanno acquisito parte delle azioni. Il nuovo Governo, qualunque esso sia, come potrà pianificare una ripresa ed uno sviluppo della Nazione Italiana nel momento in cui quasi tutte le aziende sono state chiuse e la disoccupazione e in forte crescita? Certo i dati che ci vengono forniti dai vari Istituti, probabilmente non tengono conto di alcuni parametri, per cui sono giusti ma non danno l’ esatta situazione generale. Una prova per tutte, il debito pubblico in continua crescita nonostante le pesantissime cure che sono state messe in atto dai Governi di nominati. Sorgono spontanee le seguenti domande: - Che l’Italia sia tecnicamente fallita e l’attuale Governo responsabile per le sue scelte stia attendendo la formazione del nuovo governo affinché possa comunicarlo ad i cittadini? - Che l’Europa ha una grande paura dell’eventuale nuovo Governo che potrebbe nascere perché non farebbe un risanamento, attraverso una probabile Patrimoniale, penalizzando così non gli Italiani ma le banche Europee? Gli avvertimenti, le minacce e le pressioni che l’Europa sta effettuando nei confronti dell’Italia, fanno riflettere in tal senso, in ogni caso, affinché l’opinione pubblica venga tenuta disinformata, si evitano di dare risalto ad alcune notizie, non potendo censurare le notizie.

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