Venerdì, 19 Aprile 2024 21:58

Arriva con un anno di anticipo sulla sua naturale scadenza la sentenza che da possibilità a Silvio Berlusconi di potersi ricandidare e d essere quindi eleggibile, restituendolo di fatto alla politica attiva. Sembrerebbe quindi conclusa la vicenda che ha sicuramente cambiato le sorti dell'Italia dopo la sentenza discutibile di condanna del 2013 su presunti diritti Mediaset e l'applicazione della legge Severino, legge che sembra esser stata fatta solo per bloccare Berlusconi, che sembrerebbe infatti risultare l'unico a cui è stata applicata, e che lo avrebbe tenuto lontano dai palazzi di Governo per sei anni. Di sicuro si conclude un calvario durato ben 5 anni, che trova favorevoli e positivi giudizi sia di Salvini, Leader della Lega, che di Maria Gelmini, che vede finalmente il Leader e fondatore, oltre che Presidente di Forza Italia, nuovamente candidabile e con grande soddisfazione di tutti gli elettori di questo Partito penalizzato a lungo dall'impossibilità di votare il loro Leader indiscusso e riconosciuto. Difficilmente un altro partito avrebbe retto all'impatto così devastante dovuta all'incandidabilità del proprio punto di riferimento, ma la tempra e la forza di Berlusconi ha certamente avuto il sopravvento, ed il risultato ottenuto alle ultime elezioni, dove ha comunque raggiunto un risultato di tutto rispetto, il 14% dei voti, ne è la dimostrazione. Certo ci si chiede cosa sarebbe avvenuto se la sentenza avesse avuto un più rapido corso ed avesse dato la possibilità al Presidente Silvio Berlusconi di concorrere a pieno titolo nelle scorse elezioni politiche. Di sicuro la situazione di instabilità politica per cui ci si trova allo stato attuale che a distanza di ben 2 mesi dal voto ancora non si trova la quadra per formare il nuovo Governo, rischia di vederlo tornare a brevissimo sulla scena con una sicura sua candidatura che inevitabilmente avrebbe un notevole effetto positivo per tutto il Suo partito, ma anche per tutta la coalizione che lo vede coinvolto. Certo, i suoi antagonisti alzeranno un muro contro di lui, temutissimo avversario, che ha sempre fatto grande paura e che da sempre ha saputo "reggere botta" ad i ferocissimi attacchi spesso al di sopra di ogni legittima decenza, come nel caso della copertina di noto quotidiano pubblicato recentemente, o da discutibili ed inqualificabili espressioni di noti Leader avversari. Ben accetta quindi la sentenza anche se molto tardiva, che anticipa come detto di un anno il suo naturale termine, riconsegnando quindi la possibilità a gli elettori di poterlo eleggere nuovamente, anche a breve , specie se a causa della impossibilità di costituire un governo per questa legislazione, si dovesse tornare al voto anticipato. Tra l'altro a nulla servirebbe l'eventuale ricorso che la Procura Generale di Milano potrebbe presentare, dopo aver letto le motivazioni della sentenza, che dovrebbe arrivare a breve e che darebbero 15 giorni di tempo per l'opposizione, secondo quanto asserito dal Procuratore Generale Roberto Alfonso. Finisce così una tormentata vicenda che ha avuto certamente una grandissima influenza forzata sulla vita politica Italiana.

Seguici su Facebook