Il cimitero del pianto: ammiri Napoli coi tuoi… beniamini

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Di straordinario che permette una giornata uggiosa è di vedere la nostra straordinaria città di Napoli ricoperta da una leggerissima coltre di nebbia attraverso la quale ad un tempo puoi veder sfrecciare le auto in Tangenziale, la "metà delle Isole"..all'orizzonte, la maestosità del Vesuvio, sentire il "passettio" di qualcuno, l'abbaio di un cagnolino! Ed osservatorio privilegiato non poteva che essere il Cimitero del Pianto, ed una doverosa e caldeggiata visita a 3 illustri personaggi e figli di questa Città che hanno contribuito, a vario titolo, a "rendere grande" Napoli e a "traghettare" l'arte napoletana nel mondo: Enrico Caruso, Totò, Nino Taranto! Da questo osservatorio privilegiato, il Cimitero del Pianto, per l'appunto, a..metà strada tra la terra e il cielo in effetti Napoli, il Vesuvio, le Isole coperte da una leggerissima foschia, offrono una nuova immagine di questa città, appena sveglia, per una volta non legata a ciò che non va, ai problemi quotidiani, ai mille disagi che spesso la caratterizzano! E questo osservatorio è da definire "privilegiato" proprio perché accanto alla "mestizia dell'anima" come per incanto, guardando dall'alto la magnificenza con cui ti si presenta..Neapolis.. ritorni alla realtà, a ciò che la natura ci offre, alle "opere dell'uomo" che spesse volte violentano la sua purezza con criticabili edificazioni e abbandoni e che sì, vale proprio la pena di vivere, di vivere a fondo tutto ciò che ci piace e che ci soddisfa, insomma, senza farci mancare nulla, proprio nulla! Dicevo di questi 3 GIGANTI: il "BEL CANTO" che, ricordiamolo, è quel movimento di pensiero che racchiude in sé con riferimento alla musica tutti coloro i quali per speciale virtuosismo nell'utilizzare indifferentemente toni bassi e alti sono annoverabili tra quelli del "Bel Canto", appunto, ha avuto la sua massima espressione in ENRICO CARUSO, colui che all'inizio del secolo scorso ha esportato la canzone napoletana addirittura negli Stati Uniti in epoca di grandi emigrazioni, un "passaporto musicale" che da lì in poi ha fatto conoscere Napoli nel mondo, la dolcezza del proprio "animo", la versatilità del linguaggio musicale partenopeo! E tutto questo, ripeto, con un cantante che aveva il dono, certo, della voce, ma soprattutto capace di virtuosismi senza pari! E poi 2 GIGANTI del Teatro e del Cinema, TOTÒ e NINO TARANTO, il primo una "naturale maschera" che ancora fa ridere grandi e piccini e che soprattutto i grandi impressiona con le sue argute riflessioni (La Livella) e che con la sua "maschera" ha sintetizzato Napoli e i napoletani, i loro atteggiamenti, i loro "toni" alti e bassi, l'arguzia tutta partenopea come l' innocenza dell'animo, l' arte di "arrangiarsi" ad ogni costo, portando tutto ciò prima in Teatro poi al Cinema! Senza dimenticare lo straordinario NINO TARANTO che in toni certamente minori pure ha contribuito a portare in scena tutta la fantasia partenopea! L' Arte è qualcosa che va frequentata anche … al Cimitero!

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