Francia: la ‘loi mannequin’, la legge che vieta le sfilate alle modelle troppo ossute

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Anche la Francia, come già Spagna, Italia e Israele, ha deciso di lottare concretamente per la prevenzione dei disturbi alimentari: è entrata recentemente in vigore, infatti, la "loi mannequin", legge che vieta le sfilate alle modelle troppo ossute, una norma promossa dal governo socialista del presidente Francois Hollande nell'ambito della lotta all'anoressia. In Francia, infatti, I disturbi del comportamento alimentare riguardano circa 600mila giovani (di cui 40mila anoressici) e rappresentano la seconda causa di mortalità fra i 15 e i 24 anni, dopo gli incidenti stradali. Il testo, votato già nel gennaio 2016, stabilisce che per accedere alle passerelle o posare per servizi fotografici, le indossatrici dovranno presentare un certificato rilasciato da un medico del lavoro "dopo la visita generica e preventiva o esami medici" previsti dal codice del lavoro. Il certificato dovrà attestare "lo stato generale di salute della persona, valutato in particolare rispetto al suo indice di massa corporea, che le permetta di esercitare l'attività di modella" e sarà valido per un massimo di due anni. Inizialmente, era stata vagliata anche la proposta di portare a 18 il limite minimo del Bmi, indice di massa corporea: ciò avrebbe voluto dire che, nel caso di un'indossatrice alta 1.75, il suo peso non sarebbe potuto essere inferiore a 55 chilogrammi. Già la Spagna aveva adottato misure simili vietando, nel settembre del 2006, alle modelle con indice di massa corporea inferiore a 18 di sfilare alla 'Pasarela Cibeles', il più grande appuntamento della moda madrilena. In Francia, però, la proposta ha trovato forte opposizione proprio nel mondo della moda ed è stata così abbandonata. Secondo quanto stabilito dalla legge, si aggiungeranno nuove disposizioni a partire dal primo ottobre di questo stesso anno: ci sarà, infatti, l'ulteriore obbligo di accompagnare le fotografie ad uso commerciale con la menzione 'fotografia ritoccata' qualora siano state apportate delle modifiche al computer, così come indicato dal ministero della Sanità. L'obbligo riguarderà le fotografie "inserite in messaggi pubblicitari, sulla stampa, sulla cartellonistica, su internet o in cataloghi". La legge parla chiaro: le regole verranno applicate alle modelle e alle agenzie di tutti i paesi della comunità europea che lavorano in Francia e saranno previste multe fino a 75mila euro e 6 mesi di prigione per coloro che impiegano persone sotto gli standard. Al momento, notevoli sono le polemiche, sia nel patinato mondo a millemila zeri della moda sia tra il popolo, secondo cui potrebbe esserci il rischio che, a passare, sia solo il messaggio "magro non è salutare", senza tener conto di quelle che sono in salute nonostante la taglia 38. Di sicuro, la linea tra magrezza costituzionale e patologica è molto sottile e le misure preventive non finiscono qui ma, per ora, la Francia si tiene stretta questa sua piccola rivoluzione.

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