Giovedì, 18 Aprile 2024 21:31

Un viaggio nella storia, al suono di Tamburi di Pace

Pubblicato in Società

"La musica è la voce che ci dice che la razza umana è più grande di quanto lei stessa sappia.", dice M. C. Garretty). Anche il suono dei tamburi, però, anziché essere portatore di tristi presagi come avveniva spesso nel passato, può invece diventare ambasciatore di pace. Sul connubio di musica, parole, amicizia, solidarietà e superamento di ogni barriera si basa il progetto "Tamburi di pace 2.0 - Vie d'Europa, Appia e le altre", uno spettacolo che in questa calda estate ha raccontato l'Europa in musica e parole. Accompagnata dalla voce narrante di Paolo Rumiz e con Igor Coretti Kuret quale direttore d'orchestra, la Eyso - European spirit of youth orchestra - ha girato l'Italia da nord a sud, partendo da Trieste, passando per Roma e arrivando fino a Matera. Fondata proprio dal direttore Igor Coretti Kuret e formata da circa 80 giovani talenti selezionati tra i migliori allievi dei Conservatori e delle scuole musicali di ben 21 paesi europei, la Eyso ha visto crescere in 20 anni di attività circa 2500 musicisti di talento e ha soprattutto promosso la cooperazione culturale e l'jntegrazione europea. "Tamburi di Pace 2.1-Vie d'Europa" rientra nel programma "L'Appia ritrovata" ed è stato realizzato anche grazie al contributo di Generali, Fondazione Elisabetta Sgarbi e Milanesiana e Montura, ottenendo il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Piemonte e della Regione Friuli Venezia Giulia. Nasce dal progetto "In cammino da Roma a Brindisi", una mostra fotografica documentaria e multimediale che durante lo scorso inverno ha raccontato la prima grande via europea percorsa a piedi nell'estate 2015 dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz insieme ad alcuni compagni. Inaugurata nell'Auditorium di Roma, la rassegna è stata poi allestita da Scabec nel Museo Archeologico dell'antica Capua. Proprio qui è stata rievocata la prima tappa del percorso lungo la Regina Viarum: un viaggio di 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi per riconnettere il Sud al resto del mondo. L'orchestra Eyso ha fatto da sfondo a questo meraviglioso racconto. Una storia che ribadisce la centralità del continente e l'esigenza della pace fra tutti i suoi popoli. Il concerto della European Spirit of Youth Orchestra "vuole essere - come afferma Paolo Rumiz - un tributo alle vie del Continente a partire dalla più antica di tutte, l'Appia, da poco riconsegnata agli Italiani. In un tempo di viaggi virtuali, un invito al viaggio reale, per ritrovare una patria comune mai così maltrattata come di questi tempi. Racconteremo dunque il Continente, nel suo labirinto di strade, autostrade, sentieri e frontiere. Un'evocazione corale di milioni di esistenze che cercano spazio oltrepassando valichi, confini, pianure, fiumi, reticolati e terre desolate". Tra le tappe di questo romantico e suggestivo viaggio alla scoperta di radici antiche e sempre attuali, c'è stato l'Anfiteatro Romano di Santa Maria Capua Vetere. Tra i giochi di luci e ombre, la solidità di antiche pietre su cui è scivolato il fluire della storia e le divinità del passato che ancora aleggiano tra i porticati e i sotterranei, il pubblico ha assistito muto, eppure traboccante di emozioni, ad uno spettacolo unico, delicato e allo stesso tempo dal potente impatto. L'evento, curato da Scabec e patrocinato dal Mibact, è stato realizzato nell'ambito del progetto "Itinerari culturali e religiosi", programmato e finanziato dalla Regione Campania con fondi POC. Un viaggio virtuale e spirituale che invita tutta la popolazione a partire per un viaggio reale, quello che ripercorre i luoghi storici di una terra troppo spesso dimenticata, e che invita alla riscoperta e alla valorizzazione delle proprie radici, quelle che ci rendono un solo popolo, una sola umanità.

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