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Hong Kong: chiuso il più grande mercato dell'avorio

Pubblicato in Società

Continuano in Cina le operazioni di messa al bando della commercializzazione dell'avorio che si impegna a vietare ogni tipo di commercio gradualmente per il 2021. Una raccolta di un milione di firme da parte di alcune associazioni come Avaaz e WildAid hanno cominciato una grande battaglia che ha visto gli Stati Uniti d'America prendere lo stesso provvedimento già dal 2016 dopo un accordo Usa-Cina stipulato nel 2015. Nonostante un divieto internazionale esistente del 1989 la Cina era esonerata da questi divieti da un registro speciale per un gruppo di commercianti liberi di operare legalmente in Cina L'interpol ha stimato un fatturato che va dai 10 ai 20 miliardi di dollari annuali che coincidono con l'uccisione di 100 elefanti al giorno. "Poter contare su un milione di voci durante il dibattito finale ci ha dato un'enorme spinta per il voto. Il mondo era con noi, e ha fatto la differenza." Afferma Hon Elizabeth Quat membro del consiglio legislativo di Hong Kong, ma il governo cinese sostenuto dal Natural Resources Defense Council chiarisce: "verranno effettuate politiche di riconversione a sostegno dell'occupazione" Una di queste vedrà il reinserimento nel campo del restauro dei manufatti in avorio già esistenti. Si teme che i bracconieri per intensificare i guadagni intensifichino anche la caccia, ma i controlli si intensificheranno sempre di più fino a bandirla del tutto nei prossimi quattro anni.