Giovedì, 12 Giugno 2025 23:12

Federico & Davide danno vita al loro Troubadour

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Un’amicizia fraterna, un’idea nata per gioco e la voglia di restituire bellezza al territorio: così due giovani amici aprono un locale che è molto più di un’enoteca.

Nel cuore di Santa Maria Capua Vetere, precisamente in via Giuseppe Bonaparte, il 2 maggio ha inaugurato un nuovo punto di riferimento per gli amanti del buon vino, della birra d’autore e dell’arte: il Troubadour Wine & Beer House. Ma ridurre questo locale a un semplice punto ristoro sarebbe riduttivo. Dietro questo progetto c’è una storia di passione, amicizia e una visione culturale che abbraccia musica, arte e convivialità.

I protagonisti di questa avventura sono Federico Russo, laureato in Giurisprudenza, e Davide Raucci, Ingegnere. Amici sin dall’età di tre anni, cresciuti insieme, un giorno si sono guardati e si sono detti: “Perché non apriamo un locale tutto nostro?” Da quell’esclamazione spontanea è nato il Troubadour, nome non scelto a caso. Ispirato al celebre locale di Los Angeles – noto per aver ospitato artisti di fama internazionale – il loro Troubadour si propone come un luogo dove il vino e la birra si gustano ascoltando musica dal vivo, circondati da opere d’arte e libri, in un’atmosfera calda e accogliente.

L’emozione nei loro occhi è tangibile quando raccontano il percorso che li ha portati fin qui: viaggi, esperienze, locali visitati e segreti gastronomici annotati con cura, tutto per arrivare a creare un posto che fosse riflesso della loro identità. Non un format copiato, ma un luogo autentico, pensato per il territorio.

Il locale si sviluppa su due livelli: al piano inferiore si degustano ottimi vini italiani e birre selezionate – belghe, tedesche e nostrane – accompagnate da taglieri stagionali composti con eccellenze del territorio. Prosciutto di Parma, porchetta di Ariccia, mortadella di maialino nero siciliano, finocchiona toscana di un piccolo salumificio fiorentino, lardo di Patanegra (unico ingrediente non italiano, abbinato ad un’alice del Mediterraneo): ogni accostamento è frutto di studio e passione. Tra i formaggi spicca il Malandrone, accompagnato da pane fresco locale, croccante e profumato.

Ma il Troubadour è anche un luogo per l’anima. Al piano superiore si apre una sala dedicata alla lettura, grazie alla collaborazione con l’associazione culturale “Bianconiglio” di Caserta, che ha fornito i volumi consultabili gratuitamente. Un angolo silenzioso dove rifugiarsi con un libro e un calice in mano, dimenticando per un po’ il frastuono quotidiano.

A rendere ancora più unico il locale è la mostra d’arte itinerante curata dalla Maddi Madda Galleria d’Arte Saccone. Le pareti del Troubadour ospitano a rotazione opere di artisti italiani e internazionali, tutte in vendita, trasformando l’enoteca in una vera galleria d’arte dove sorseggiare cultura.

L’arredo, caldo e avvolgente, mescola elementi moderni e rustici. Non è solo un esercizio di stile: una parte del mobilio in legno è stato realizzato a mano da Federico con il legno di una quercia secolare abbattuta da un temporale, cresciuta sulla sua terra. Un gesto simbolico, che racchiude la volontà di restituire al luogo d’origine ciò che da esso è stato ricevuto.

Il Troubadour è aperto tutti i giorni dalle ore 18 fino a chiusura, chiuso il lunedì per riposo settimanale. È possibile prenotare un tavolo chiamando il 351 494 1023.

In un periodo storico in cui spesso si parla di fuga dei giovani dal Sud, storie come quella di Federico e Davide ci ricordano che si può restare, investire, creare bellezza. E magari, come nel loro caso, trasformare un sogno condiviso davanti a un bicchiere, in una realtà capace di accendere luci nuove sul territorio.

 

 

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