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Bocciati dal popolo i “Rosiconi” occupano in massa i talk show

Pubblicato in Politica

Ancora una volta la volontà degli italiani viene completamente disattesa, stampa, tv radio e comunicazione in genere, lascia spazio ad " i Rosiconi" nonostante diverse volte il popolo li ha inesorabilmente bocciati, dimostrando di non gradire ne la politica ne i personaggi che hanno guidato per anni il governo e che ha causato il tracollo dell'Italia. Potranno sembrare parole forti, ma se si analizzano tutti i risultati dal referendum costituzionale fino alle elezione del 4 marzo, ma anche oltre, possiamo essere buonisti quanto si vuole, ma il dato è questo. Si può non condividere che l'esito uscito dal voto ha dato un Governo complesso, formatosi solo dopo lunghe trattative tra due partiti che nulla hanno in comune, se non la voglia di fare o comunque provarci, con un programma certamente non votato e scomposto, che in ogni caso è frutto di votazioni anomale e che hanno completamente sconquassato quel partito che in maniera arrogante, prepotente che non ha mai tenuto in considerazione tutte le indicazioni che il territorio e tutti i cittadini Italiani hanno indicato nel tempo con tutti i mezzi legittimi e democratici che avevano a disposizione. Quindi completamente delegittimati, secondo quella che dovrebbe essere una prassi più che democratica. Invece assistiamo a massicce presenze di personaggi appartenenti a quella formazione responsabile di tutti quei tracolli sopra descritti, su tutti i media di informazione, carta stampata, radio, televisione, con al soldo o affiancati da numerosi personaggi che poco o nulla hanno a che fare con la politica, in quanto svolgono professioni e lavori di altro genere, ma che per motivi professionali hanno un vasto consenso di pubblico e generano ascolti di sicuro interesse, a fare proselitismo e cercare di convincere gli Italiani, in maniera forzosa, spesso manipolata e non corrispondente a realtà, contribuendo in maniera inequivocabile all'accrescere dello sdegno manifestato da sempre dei cittadini. Pur se corretto che in una democrazia ciascuno può e deve esprimere la propria opinione, quando questo supera certi limiti, come sta avvenendo in questi tempi, in molti credono con motivata convinzione che possa esserci da parte di questi una vera e propria occupazione del potere della comunicazione. Lasca anche perplessi il metodo verbalmente violento che incita alla violenza, inneggiando fantasmi del passato che oramai sono completamente superati o l'inneggiare ad un comune senso di civiltà che prevarica ogni forma di rispetto per la nostra cultura e la nostra identità di Italiani, che mai nessun Italiano ha deciso di rinunciare e che anzi oggi viene assolutamente rivendicato dalla popolazione, che non è ne razzista ne omofoba, come negli ultimi anni i governi precedenti hanno voluto asserire, ma che invece vuole e pretende il rispetto. Momento assai difficile, perché non si ha la possibilità di potere intervenire, poiché per l'appunto quasi tutta l'informazione è in mano a quella parte politica, fortemente minoritaria e delegittimata, per cui se non in pochi casi e con grandi limiti, si è in pochi a poter esprimersi. Sembra quasi ritornati agli anni 60, " Governo Tambroni", periodo molto scuro e poco noto se non per i numerosi morti che vi furono a seguito di scontri tra manifestanti e forze di Polizia e Carabinieri, ritenute poi come sempre responsabili di quelle morti " annunciate". Perché morti annunciate? Perché è un classico della sinistra incitare le masse anche agli scontri, quando non sono al potere e non hanno la maggioranza che democraticamente il popolo attribuisce. Allora infatti si formò un Governo di Destra tra la Democrazia Cristiana e il Movimento Sociale Italiano, "Governo Tambroni", fortemente osteggiato dal Partito Comunista che non ha esitato ad aizzare le folle operaie a scendere in Piazza e lottare scontrandosi duramente con la Polizia di allora motivo per cui si ebbero decine di morti in varie piazze d'Italia. Per questi fatti ed avendo la sinistra attribuito le cause di queste morti, strumentalmente, al Governo ed alla Polizia, il Governo Tambroni cadde dopo pochi mesi dalla sua formazione. Un copione già scritto, quindi, che si sta' ripetendo e lo notiamo in maniera articolata dal tipo di informazione deviante e faziosa, dalla continua presenza di personaggi che con grande metodo nella comunicazione intendono indirizzare le masse alla insurrezione andando contro ad un governo appena formatosi, non esprimendo pareri e giudizi legittimi, anche se contrari, ma investendoli di appartenenze ideologiche intellettuali violente. Una grave responsabilità che i "rosiconi" si stanno prendendo e che nessuno osa denunciare e porre fine.