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2018 cambia tutto per non cambiare nulla

Pubblicato in Politica

Il 2018 volge al termine e il nuovo anno incalza, è stato un anno duro, difficile perché pieno di attese e previsti cambiamenti, politici, sociali, nazionali, strutturali, economici fino alla fine, all'insegna di un cambiamento, ma… che non ha cambiato nulla. Ripercorrere i principali avvenimenti in Italia, tralasciando quelli esteri a parte quelli che hanno avuto ripercussioni direttamente in Italia, ci si impiegherebbe molto e non basta un "articolo" in un giornale quotidiano, per cui cercheremo di essere veramente stringati e coincisi. Un anno che inizia con la speranza di cambiamento forte dal momento che nei primi di marzo il popolo Italiano deve andare a votare e rinnovare l'esecutivo governativo e l'intero parlamento, più volte richiesto ma antidemocraticamente ignorato, fino alla scadenza naturale del mandato legislativo. Ma chi ha impropriamente "governato" fin allora ha scientemente varato una legge elettorale che definirla anti Italiana vessatoria e di magnanima benevolenza, tuttavia finalmente si vota e si spera che dal voto possa formarsi un governo più consono alla realtà della popolazione e più vicino a gli Italiani. Ma l'Italia è divisa e frammentata, stanca e impoverita, occupata e disoccupata, per cui i risultati elettorali, frutto anche di informazioni e comunicazioni non sempre trasparenti e corrispondenti alla realtà, non hanno concesso ad alcuna forza politica di primeggiare e poter così formarsi quel governo forte e deciso, che potesse rompere gli schemi Europei ed Anti Italiani che i cittadini Italiani percepiscono a torto o ragione. Lo dimostra il fatto che per altri tre mesi si governa con il vecchio governo, caso assolutamente anomalo, ed al limite del "costituzionale ", fin quando i due partiti che oggi governano, ma che poco o nulla hanno in comune, con grande forza di volontà non riescono a contrarre un patto di Governo tra loro ed uscire dall'impasse. Di sicuro una grande forza di volontà che lascia ben sperare in un cambiamento determinate in tutte le direzioni per la risoluzione dei problemi che affliggono l'Italia e gli Italiani, resi sempre più sottomessi ad alcuni stati, cui per ideologica mentalità di chi ha governato ci si è posti, rinunciando attraverso precisi trattati alla propria sovranità. Ecco quindi che la seconda parte dell'anno i due partiti, certamente diversi, opposti e in varie situazioni antagonisti, imprimono una forte iniezione di fiducia al popolo attraverso slogan che indicano il cambiamento. Di contro l'illusione del cambiamento sembra esserci dal momento che in politica estera, si riesce a fermare quella immigrazione forzata che ha permesso l'ingresso di centinaia di migliaia di clandestini in Italia tanto da sembrare una vera e propria invasione. Ma non vi è solo il problema dell'immigrazione clandestina in Italia ma anche e soprattutto, disoccupazione, povertà pensioni, ripresa e sviluppo. Fattori che penalizzano l'Italia, oramai sfruttata e spogliata dalle risorse industriali, drammaticamente svendute o delocalizzate, per volere di politiche che indubbiamente hanno poco di Italiano e trattati firmati da ideologiche organizzazioni politiche che guardano l'utopica Internazionalizzazione, oggi chiamata "Globalizzazione" come unica risorsa rispetto la normale sovranità delle nazioni. Risorsa considerata tanto unica, che infatti applicata solo dall'Italia mentre nazioni come la Francia e la Germania, senza problemi hanno esercitato la loro sovranità per tutelare la loro popolazione. Non a caso l'ultimo trimestre del 2018 ha visto rimpallare diverse volte quella modifica o aggiustamento alla legge di Stabilità tra Bruxelles e Roma, come fosse un gioco al rimpiattino. Da un lato il Governo che con toni alti asseriva che "Giammai" avrebbe rinunciato ad un 2,4 di sforamento di PIL, ed una Europa che dopo averla rimandata indietro varie volte, minacciando varie procedure di Infrazione, ci impone un massimo di 2,04 di sforamento. Imposizione varata dal Parlamento, non senza superflue discussioni, allo scadere dell'ultimo giorno dell'Anno 2018. Del resto era scontato, i trattati vanno rispettati se non si cambiano e…. il 2018 non ha visto cambiamenti o modifiche dei trattati, per cui…. È mutato tutto per non cambiare nulla. Così inizia il 2019.