Salute: la Gastroenterite

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La gastroenterite virale è un’infezione intestinale spesso erroneamente definita “influenza intestinale; si tratta di un’infiammazione delle pareti dell’intestino causata da virus o, più raramente, batteri o altri parassiti (ma in questo caso ovviamente l’infezione non è definibile virale). Si tratta di una delle malattie di più frequente diagnosi ed è causata tipicamente da contatto con una persona infetta, ingestione di alimenti o acqua contaminati. La miglior forma di prevenzione è un frequente lavaggio delle mani, ma si tratta di un disturbo capitato a tutti almeno una volta nella vita perché, purtroppo, non di sempre possibile prevenzione. I sintomi caratteristici possono comparire tutti o solo in parte: diarrea, dolore addominale, vomito, mal di testa, febbre e brividi. Il rischio maggiore resta, comunque, legato alla disidratazione, pericolosa soprattutto per neonati ed anziani. I virus provocanti la gastroenterite, che danneggiano le cellule delle pareti dell’intestino tenue, sono per maggior parte raggruppabili in quattro categorie: rotavirus, adenovirus, calicivirus ed astrovirus.  La gastroenterite spesso è definita influenza intestinale, ma non ha nulla a che vedere con l’influenza. L’influenza vera e propria colpisce infatti l’apparato respiratorio, cioè il naso, la gola e i polmoni. La gastroenterite, invece, coinvolge ’intestino, provocando sintomi quali: diarrea acquosa, di solito senza presenza di sangue (il sangue, generalmente, indica un’infezione di natura diversa e più grave e la diarrea prende il nome di dissenteria), crampi e dolore addominali, nausea e/o vomito, dolori muscolari o mal di testa sporadici, febbre lieve e brividi. I sintomi compaiono in genere dalle 12 alle 48 ore dopo il contagio e persistono mediamente per un periodo compreso tra 1 e 3 giorni; la variabilità è dettata dalla reattività del sistema immunitario dell’ospite e dal virus responsabile del contagio (alcuni ceppi virali sono responsabili di malesseri in grado di persistere fino a 10 giorni e più). La maggior parte dei casi si risolve spontaneamente senza necessità di alcun farmaco (e ricordiamo che gli antibiotici non sono efficaci contro le infezioni virali); l’obiettivo principale del trattamento è quindi quello di ridurre i sintomi e prevenire le complicazioni.

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