Giovedì, 02 Maggio 2024 12:12
La prima discoteca, il suo ultimo giorno, il concerto mai iniziato. Dagli anni Sessanta agli Ottanta, un viaggio emozionante contrassegnato dalla fiducia in un futuro migliore. Storia di una storia è un libro da leggere per rivivere le emozioni ed i sapori di quegli anni fantastici. “Generazioni di giovani – si legge in quarta di copertina - inseguono un sogno: bussare alla porta del mondo dello spettacolo e magari oltrepassarne la soglia. Non importa se per un giorno o una vita.
La prima discoteca di una provincia che vive ancora le arretratezze degli anni Sessanta, una radio libera e le discoteche itineranti sulle spiagge d'estate. Le prime minigonne, la rivolta dei genitori, il ritorno alle feste da ballo in casa. Cronaca di un mondo che non c'è più, di amori finiti o mai cominciati, di telefoni a gettoni e la speranza di un futuro migliore. E poi giocare con la vita, e imparare a farlo da un 'artista a prescindere', un uomo che dell'artista aveva poco o, forse, niente. Ciò nonostante, con lui, i giovani sognavano: nelle discoteche, sulle radio, su di un palco, nelle redazioni dei giornali. Un sogno ormai finito? Forse sì, del resto si dice che il tempo sia tiranno. Anche se, a pensarci bene, giocando con la vita possiamo farci beffe del tempo che passa. Attenderlo e ridergli alle spalle, perché tutto ciò che si è accumulato nel cuore, in fondo in fondo, resta!”. E resta tantopiù se c’è un autore che quegli anni li ha vissuti e desidera che restino bene impressi nella memoria.
 
Emilio Gallo
 

Abbiamo qui riportata un' interessante intervista con la poetessa Rita Daniela Marasco in occasione della presentazione sul giornale della sua raccolta poetica "Il Demone imperfetto". Buona lettura.

1. Rita Daniela come nasce la sua opera "Il demone imperfetto"?

"Il Demone imperfetto" nasce dal profondo dissidio interiore generato da un amore irrealizzabile, in quanto totalmente idealizzato. Attraverso un'analisi introspettiva, radicale e tutt'altro che indolore, ho compreso che il processo di idealizzazione di un altro essere umano scaturisce da un conflitto ancestrale con se stessi: l'altro viene letteralmente "svuotato" dei propri contenuti esistenziali, del suo vissuto, dei tratti distintivi della sua personalità, e "colonizzato" da un "demone", ossia dal lato oscuro della nostra anima, un alter ego spietato ed autodistruttivo che possiede tratti esattamente antitetici ai nostri. Ed è proprio in virtù di questa perfetta antitesi, della contrapposizione speculare alla nostra più intima essenza, che il "demone"suscita in noi pulsioni ambivalenti: da una parte ci ripugna, perché sintetizza scelte alle quali abbiamo definitivamente abdicato; dall'altra ci attrae irrimediabilmente, poiché - in quanto potenzialmente complementare - ci completa. Per questa ragione ho descritto l'amore idealizzato come una sorta di seduzione diabolica, posta in essere da un demone che è tuttavia IMPERFETTO, in quanto, lungi dall'ostentare la serafica, diabolica imperturbabilitá di un'entità metafisica, possiede prerogative peculiari della natura umana, quali la fragilità e la vulnerabilità.​

2. Come e quando nasce l'idea di scrivere poesie con un così potente impatto narrativo?

Una poeta raggiunge il proprio scopo quando crea un'opera dotata di potere evocativo: una poesia è tanto più "efficace" e ben costruita, quanto più è in grado di interpretare sentimenti ed emozioni universali. Le circostanze contingenti che ispirano la composizione dei miei versi rappresentano la mia personale "versione dei fatti", che non è detto coincida con l'interpretazione del lettore.​ ​ Il ruolo di chi compone poesie consiste semplicemente nel porgere la propria opera al pubblico, il quale, in definitiva, ne fa ciò che vuole.

3. Le emozioni rachiuse sono autobiografiche o ha qualche musa ispiratrice?

La mia poesia è sempre autobiografica; in tutta franchezza, ho difficoltà ad immaginare una poesia completamente "incontaminata"dal vissuto e dall'emotività del poeta...

4. Come si unifica una materia scientifica, quale lei ha studiato e per cui lavora, con la matera umanistica? Ha trovato difficoltà nell'interpretare ciò che il cuore pulsava?

Sono solita affermare che "qui dentro, abitiamo in due, e non ci parliamo".
Ha colto nel segno, la professione che mi onoro di esercitare - sono un chirurgo toracico - mal si concilia con la profonda sensibilità ostentata dalla poetessa che si rifugia clandestinamente nel mio camice.. Eppure, in effetti io sono entrambe le cose, ed anzi, la lettura e l'esegesi dei miei testi è per me uno strumento prezioso per operare una costante analisi introspettiva...Soprattutto, il quotidiano confronto con i pazienti e con le loro famiglie, la condivisione del carico emotivo della malattia, costituiscono un'insostituibile occasione di riflessione introspettiva...

5. Che rapporto ha con la narrativa, oltre a una silloge poetica ha pensato di scrivere un romanzo?

Avrà constato che sono esageratamente prolissa; la mia prosa sarebbe ridondante, carica di orpelli insopportabili. Preferisco risparmiarla al pubblico.

6. Quando trova il tempo di dedicarsi alla scrittura?

La mia vena poetica è un torrente in piena: compongo, in media, una poesia​ al giorno. Scrivo in maniera impulsiva, caotica, ribelle; i miei versi non conoscono stilemi di riferimento, sono recalcitranti alla disciplina della metrica e del "labor limae". Scrivo soprattutto la sera, o addirittura la notte, quando il buio silenzia il rumore di fondo della mia tumultuosa quotidianità, e finalmente resto sola coi miei pensieri..

7. Gentilmente, saremo grati di leggere una sua composizione poetica raccolta nella silloge. Può condividerla con i futuri lettori?

Molto volentieri.​

"TU"

Tu, che per amore ti vedevo biondo,
che nei miei occhi splendevi più del sole,
che eri un ragazzo, e mi sembravi grande,
che portavi l'estate in quella stanza..
Tu, che non mi hai mai chiamata col mio nome,
che mi guardavi, ma non mi vedevi,
che mi hai parlato per due volte appena,​
e non ho mai scordato la tua voce.
Tu, che hai cento limiti e nessuna colpa,​
che senza accorgerti m'hai strappato il cuore,
della mia morte sarai forse l'occasione,
ma della vita mia sei il solo amore.


8. Progetti per il futuro. La sua penna sta scrivendo o ha preso una pausa concentrandosi sull'ultimo progetto pubblicato?


La mia penna non conosce tregua, ed è costantemente protesa alla realizzazione di nuovi progetti.
Ho raccolto trenta nuovi componenti per una prossima raccolta poetica, il cui titolo sarà:​ "Pensieri di un'anima divisa".​

9. A quale grande autore del passato si ispira e a quale sono rivolte le sue attenzioni?

Ho una formazione classica, e durante il Liceo ho divorato le opere dei grandi poeti del passato..Ho adorato Alceo, Saffo, Orazio, Virgilio, tuttavia il mio cuore è da sempre ostaggio degli Stilnovisti, ed in particolare di Francesco Petrarca.​

Grazie di essere stati in nostra compagnia. Alla prossima intervista.

Il demone imperfetto è un’entità immaginaria di incorruttibile bellezza che incarna la percezione aberrante di una realtà filtrata dalla lente deformante del ricordo e dalla potenza mistificatrice delle emozioni. È un alter ego spietato e distruttivo, glaciale e inarrivabile, eppure imperfetto, in quanto incorporeo e irreale. L’opera è permeata dal logorante dissidio tra il desiderio di affermazione della propria libertà, la celebrazione dell’empatia e della dedizione al prossimo, e un’irreprimibile pulsione autodistruttiva, che inibisce ogni proposito di redenzione e di riscatto.

RECENSIONE

Al Vulture

Resti in silenzio,
in mezzo al cielo,
fermo,
lontano e maestoso
nel cuor dell’orizzonte,
e nel tramonto
scruti le lacrime
e l’avanzare incerto,
mesto corteo dell’epilogo,
passo della mia danza…

Da questa composizione poetica, estrapolata, si evince tutto ciò che il “Demone Imperfetto” incarna nella sua forma più perfetta di questo libro. La penna dell’autrice riempie e snoda un’anima ricoperta di nostalgia e rubicondi pensieri rimescolando ciò che l’altra parte più scura di noi che fa riemergere con un’immaginifica visione del mondo. Senza errori, tra vuoti e delusioni c’è la rinascita. La voglia del riscatto, della rivincita. Un ottimo modo per pensare, positivamente, al futuro con una forma nobile e alta dei versi usati.

L’autore
Daniela Marasco nasce a Foggia il 4 ottobre 1975.
Conseguita la Maturità Classica e il Diploma in piano-
forte, si laurea in Medicina e Chirurgia, specializzandosi
in Chirurgia Toracica presso l’Università Politecnica delle
Marche, ad Ancona.
Riveste incarichi, in qualità di Dirigente medico, pres-
so l’Istituto Oncologico “G. Pascale” di Napoli e presso
il Centro di Ricerca Oncologico della Basilicata “IRCCS-
CROB”, a Rionero in Vulture.
Attualmente presta servizio come Dirigente medico
presso la Cattedra di Chirurgia Toracica degli Ospedali
Riuniti di Foggia.
Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni su riviste.

John Davis ha deciso di rifarsi una vita, lasciare tutto, moglie compresa, e ricominciare da capo a Monty Pepper. Entra subito nelle grazie dello sceriffo e viene eletto sindaco della cittadina, tra la gioia e i plausi degli abitanti. John non avrebbe mai immaginato che si sarebbe ritrovato tra i piedi Daisy, la sua ex moglie, in veste di veterinario della città. I due, per forza di cose, si ritroveranno spesso a contatto e saranno costretti a frequentarsi, tra rancori e recriminazioni. Ma il fuoco non del tutto sopito divamperà ancora, portandoli piano piano a riavvicinarsi. Proprio quando sembrerà possibile assemblare di nuovo tutti i pezzi del puzzle, ecco che qualcuno riuscirà a dividerli. È proprio quando si teme di perdere qualcuno che ci si accorge di amarlo.

Titolo: N... Come noi

Autore: Serena Brucculeri

Genere: Contemporary Romance

Editore: Darcy Edizioni

Serie: Never Forget #3

Pagine: 430

Prezzo ebook: 0,99
Prezzo cartaceo: //

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È nel silenzio della malinconia o nell’euforia della gioia che scrivo quello che detta la mia anima. Ci sono attimi che urla, e io devo essere lì, pronto a scrivere le sue interpretazioni, sennò in un lampo potrebbe sbiadire, perdendo gli incastri.

RECENSIONE
“Sorridendo, spesso si nasconde il buio della nostra anima.”
Ho deciso di scrivere una delle frasi dell’autore Paratore per indicare che, probabilmente, quando ha scritto questo piccolo manuale di vita, ha vomitato tutto ciò che avesse nell’anima. Il buio che stava attraversando per liberarsi da un peso insostenibile.
Ha una visione ben chiara dell’amore e ci delinea tratti d’irrequietezza interna:
“Devo insegnare al mio cervello di smettere di comunicare al mio cuore, sicuramente è quest’ultimo che mi fotte.”
Le frasi e gli aforismi di Amareggiando, li vedrei bene sui biglietti dei cioccolatini della Baci Perugini, oppure nei biscotti della fortuna cinesi, perché ti fanno comprendere che la vita è ben altro che rosea, che ti schiaffeggia in pieno volto:
“Non fatevi i fatti degli altri, per altro non veritieri, occuperebbero troppo spazio nel vostro piccolo cervello.”
Ma anche di coraggio:
“Aggiungi, aggiungi e poi raggiungi, anche i limiti.”
Questo libro lo consiglierei a chi è arrabbiato con la vita e vorrebbe avere un “amico” per confortare la sua anima dalle mille difficoltà della vita e a dare speranza:
“In certi momenti della vita ti fermi e vedi chi c’è o chi ti sta accanto, dopo decidi se ci sarà.”
Ogni tanto mi ritrovo a ricercare determinate frasi che m’infondono coraggio e costatare che, nella vita, non si è soli a soffrire.

L’autore
Carmelo Paratore nasce a Siracusa e vive in Lombardia, fin da ragazzo appassionato di esternare i propri pensieri scrivendo poesie e frasi. Speaker e regista radiofonico in radio locali.

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