Venerdì, 26 Aprile 2024 06:52

La dura vita del genitore 2.0, i nuovi modelli educativi

Pubblicato in Società

Oggi siamo tutto e tutti sono ormai in versione 2.0. E anche i genitori stanno aggiornando i loro software e si candidano come modelli educativi autorevoli. Uno dei programmi più importanti nella struttura “hard” del genitore perfetto è quello dedicato alla scuola: non puoi essere un padre o una madre modello se non sai ogni minimo dettaglio e particolare della vita scolastica (e non solo) dei tuoi figli, a prescindere dalla loro età. A cominciare da quando il problema sono pappe e pannolini a quella in cui il principale nemico da affrontare diventano i brufoli. Ma come fare a stare sempre sul pezzo? Ovviamente ci pensa la tecnologia.
Se avete figli in età scolare avrete sicuramente sentito parlare - magari ne fate già parte - degli ormai famosi gruppi di whatsapp per genitori. Luoghi virtuali in cui ci si aggiorna sui compiti da studiare per il giorno dopo, su quanto successo tra i banchi, su gite, feste o regali da comprare. Domande come “Ma l’esercizio di matematica era a pagina 33 o 35?”, “Mi mandate per favore la foto della pagina da studiare di storia che non abbiamo il libro a casa” o ancora “I soldi per la gita vanno portati entro domani?” fanno trillare il telefono di ogni mamma o papà più volte al giorno. Spesso anche di notte. Perché, se è vero che i bimbi vanno a letto presto, ai genitori è consentito stare svegli fino a tardi. Per chi lavora il supporto degli altri genitori è una manna dal cielo: è possibile sapere in tempo reale tutto quello che ci si perde non potendo essere presenti all’uscita da scuola. Oltre a parare qualche colpo: con questi nuovi metodi, di sicuro la maestra non scriverà sul diario che ha dovuto anticipare i soldi del pullman o che al bambino manca il materiale didattico.
Ma se non vi basta whatsapp, altra arma è il registro elettronico: attraverso un nome utente e una password accedete ad assenze, agli argomenti delle lezioni di ogni singola materia, ai compiti assegnati e ai voti. Sicuramente tutte le mamme costrette a barcamenarsi tra impegni, prese da dubbi, incombenze, fatiche quotidiane o perennemente in ansia, saranno felici di questi nuovi metodi per restare sempre connesse sulla vita dei propri figli. O forse no. Perché, diciamocelo, sentire il telefono che squilla ad ogni ora del giorno e della notte, avere sempre il terrore di essersi persi avvisi importantissimi se non si è guardato il cellulare per un quarto d’ora - perché, si sa, le notizie fondamentali vengono dette sempre quando non ce l’aspettiamo - forse metterebbe un po’ di ansia anche al più tranquillo dei genitori.
Ma come sono, di contro, questi figli versione 2.0? Sono felici di essere sostenuti, soccorsi - e a volte anche un po’ troppo spiati - dai loro amorevoli e servizievoli genitori? Certo non conosceranno la triste sensazione di andare a scuola impreparati se ci si è dimenticati di scrivere i compiti sul diario; non conosceranno lo spiacevole brivido di quel momento in cui comunicare ai genitori la nota sul quaderno, ma nemmeno quello più piacevole che si prova dopo averla fatta franca nonostante la mancata preparazione. Oggi i bambini vanno a scuola con la rete di protezione. Se cadono, rimbalzano e non si fanno male. Ma siamo sicuri che così facendo impareranno davvero ad assumersi le proprie responsabilità, a gestire il proprio lavoro, ad affrontare fallimenti e punizioni imparando da loro? Siamo sicuri che il bambino voglia davvero che i genitori sappiano tutto quello che combinano a scuola? Conosceranno mai il fascino delle cose proibite e delle marachelle mai scoperte? Sperimenteranno mai la libertà di confessare a un genitore un’insufficienza o invece decidere di gestirla da solo magari studiando, recuperando la volta successiva e spuntando un buon voto in pagella? Ben venga la partecipazione dei genitori alla vita scolastica dei propri ragazzi e ben venga l’uso della tecnologia che facilita le cose. Ma, ancor più, si soprattutto alla cautela che consente di non strafare. Di sicuro non esiste una soluzione preconfezionata o valida per tutti, ma se ne può sicuramente discutere. Purché non creiate un altro gruppo whatsapp per farlo.

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