Venerdì, 03 Maggio 2024 03:09
Cinema

Cinema (28)

La rassegna Independent questo mese porta al Duel Village di Caserta - in anteprima per la Campania - L'ESODO di Ciro Formisano. Un film di grande attualità sul tema degli esodati con una straordinaria Daniela Poggi. L'appuntamento con il regista e parte del cast è per mercoledì 15 novembre alle ore 21,00. Vincitore di ben nove premi, il film mette in luce la capacità tutta italiana di trovare risorse di sopravvivenza anche in condizioni disastrose. Un'opera intensa e molto umana che racconta la storia di Francesca, una 60enne che si ritrova improvvisamente nella condizione di esodata e quindi senza alcun reddito. Una condizione, innescata dalla legge Fornero, che ha investito 400mila persone in Italia e messo in crisi tantissime famiglie. Un film coraggioso che affronta uno dei temi italiani più drammatici e si propone come strumento di protesta contro misure ancora insufficienti per salvaguardare persone senza alcun reddito. Nel cast anche Rosaria de Cicco, Cinzia Mirabella, David White, Simone Destrero, Kiara Tomaselli, Carlotta Bazzu e Alessandro Solombrini. La rassegna di cinema indipendente, ideata da Christian Coduto, si prefigge di portare all'attenzione del grande pubblico opere no profit sostenute dal crowdfunding e da partecipazioni volontarie.

LA TRAMA

2012. Anno del governo tecnico Monti. Francesca, 60enne, si ritrova improvvisamente nella condizione di esodata, e quindi senza alcun reddito. Anche con Mary, la nipote che vive con lei, la situazione precipita, proprio a causa del disprezzo che l’adolescente prova per la miseria in cui sono piombate. Non trovando alcuna soluzione, dopo aver bussato a numerose porte Francesca finisce a mendicare in Piazza della Repubblica a Roma. Le persone che attraversano quotidianamente la piazza rimangono colpite dalla sua immagine, così distinta e così lontana dallo stereotipo della mendicante. Francesca incarna la nuova povertà italiana. Tenendo la nipote all’oscuro di tutto, la donna riesce a superare l’imbarazzo dei primi giorni e a conoscere diverse persone incuriosite dalla sua condizione e frequentatori della piazza. Tra questi, il tedesco Peter, uno dei primi che riesce a strapparle un sorriso e con cui intraprende una tenera amicizia; un’irriverente zingara che cerca di cacciarla per difendere “la sua zona”; Cesare, un coatto dal fare misterioso ma affidabile, che tenta di infervorare l’animo della donna, aizzandola alla protesta. Le cose si complicano però, quando una giornalista le chiede di raccontarle la sua storia.

IL TRAILER

Una commedia irriverente, un film ironico, una storia corale. Tutto questo è FELICISSIME CONDOGLIANZE il nuovo film diretto da Claudio Insegno che verrà presentato al Duel Village di Caserta domenica 5 novembre alle ore 19,00. Girato a Vitulano, nel Beneventano, e tratto dall'omonimo libro dello scrittore Tonino Scala, il film vanta un cast d'eccezione: Andrea Roncato, Enzo Salvi, Sandra Milo, Milena Miconi, Gino Cogliandro, Corrado Ardone, Ettore Massa, Massimo Peluso, Antonio Fiorillo, Paco De Rosa, Simona Ceruti, Simone Gallo, Peppe De Rosa, Massimiliano Buzzanca, Nadia Rinaldi e tanti altri. La storia è quella di due fratelli completamente diversi che, dopo la scomparsa dei genitori, si ritrovano a prendere strade che cambieranno per sempre la loro vita. Il maggiore pensa al matrimonio e alla carriera da avvocato , il più piccolo - che non ha mai superato il dolore per la perdita dei genitori - decide di reinventarsi come 'funeral planner' per esorcizzare il lutto e lo shock. Una scelta che creerà non pochi problemi al fratello mettendo a rischio persino il suo futuro lavorativo. 'Felicissime condoglianze' è prodotto da Antonio Portella Film con la coproduzione di Maxafilm e Legend Film e con la collaborazione di Carmen Vollaro. La distribuzione è affidata alla Sly production di Silvestro Marino.

Il film sarà in programmazione al Duel Village da giovedì 2 novembre.

TRAMA

Vitulano, ridente cittadina del Sannio, è il palcoscenico di questa commedia che racconta la metamorfosi di due fratelli: Leo e Max. Leo è prossimo al matrimonio e lavora in uno studio legale, non è un brillante avvocato anzi, è sottomesso al suocero, suo datore di lavoro. Max, ancora afflitto dalla prematura scomparsa dei suoi genitori, morti quando i due fratelli erano ancora piccoli in un incidente stradale, cerca di esorcizzare quel dolore. In che modo? Partecipando a tutti i funerali del paese e spacciandosi per l'organizzatore degli eventi funebri. Max è un funeral planner e Saverio, il suo migliore amico, sarà suo socio. Leo e Max, per motivi diversi, faranno scelte, indotte dagli eventi, che cambieranno radicalmente la loro vita.

'AEffetto Domino' è un film che seduce per il suo carico di emozioni, per la sua veridicità, per il suo contributo sociale. Così la critica definì l'opera di Fabio Massa, regista e attore campano, in occasione della sua uscita al cinema. A distanza di otto mesi, il Duel Village ha deciso di riproporlo al pubblico in occasione dell'inaugurazione della nuova stagione di Independent Duel. Una rassegna ideata e diretta da Christian Coduto e giunta quest'anno alla terza edizione. Si riparte mercoledì 18 ottobre alle ore 21,15 con la proiezione di questo piccolo gioiello cinematografico cui seguirà il dibattito in sala con il regista Fabio Massa e con l'attrice (e coproduttrice del film) Martina Liberti. 'AEffetto Domino' è un film indipendente che vanta un grande cast. Tra i protagonisti ci sono infatti Cristina Donadio (la Scianel di Gomorra la serie) , Salvatore Cantalupo, Pietro De Silva, Ivan Bacchi e tanti altri. Un'intensa parabola esistenziale girata tra l'Africa e l'Italia. Una storia di amore e di sentimenti ma anche il racconto di una malattia e dell'effetto domino che avrà sulla vita del protagonista. Il film narra infatti la storia di Lorenzo, un trentenne che riesce a coronare il suo sogno di insegnare in Africa ma che sarà costretto a tornare in Italia a causa di un melanoma in fase avanzata che metterà in discussione il rapporto con la famiglia, le amicizie e tante altre scelte.

LA TRAMA

Lorenzo lavora in un’associazione che si occupa di insegnare ai bambini disagiati. Tra questi c’è Kalid un giovanissimo africano che ben presto gli trasmette il suo amore per il “continente nero”. Quando gli si propone di operare proprio in Africa, Lorenzo non ha nessun dubbio! La sua nuova esperienza però viene ridimensionata quando è costretto a tornare in Italia a causa di un melanoma in fase avanzata. Da qui un effetto domino sulla sua vita: il rapporto con la sua famiglia, l’amore, l’amicizia, le sue scelte…

IL TRAILER

Valentina Pedicini alla regia, con questo film, presentato In concorso alla settantaquattresima Mostra Internazionale del cinema di Venezia, ci mostra la storia di una donna, Anna, che lavora come infermiera in una casa di riposo per anziani, scandendo il ritmo di una routine asettica e sempre uguale caratterizzata da una rigida fedeltà alle regole da rispettare. Un'attenzione ai dettagli, lo straniamento e i movimenti cadenzati dei protagonisti, lasciano presagire una natura teatrale, nell'accezione positiva che l'aggettivo comporta, con una sublime direzione della fotografia. I flashback continui di lei ci riportano al tempo in cui la stessa struttura ospitava un orfanotrofio, e la stessa Anna bambina, con Gertrud (la dottoressa che capeggiava gli esperimenti) Franziska, amica mai dimenticata, e Hans, (come lei unico testimone delle brutture subite) ancora presente al suo fianco come assistente, più volte descritto come idiota nel corso del film, anche se verosimilmente costretto dai trattamenti e i danni permanenti che ne conseguono a piegare la sua psiche fino a permanere in uno stato psicologicamente infantile per il resto dei suoi giorni. Anna e Hans insieme ripercorrono le tappe di quel passato doloroso, ricercandone riscontri e prove nel giardino e nei locali freddi della struttura in cui si trovano, mettendone insieme i pezzi, o forse le ossa, dei cadaveri delle loro infanzie andate perdute. Anna col pensiero rivolto al passato cullando gli oggetti che quei ricordi confermano: gli avvenimenti, l'affetto e la vicinanza con Franziska e il male inspiegabile dei trattamenti. Fino a quando un giorno una nuova ospite sembra fermare il tempo: è Gertrud ormai invecchiata e sdentata entra a far parte degli abitanti della struttura. Passato e presente si incontrano e sembrano viaggiare paralleli a ruoli invertiti. Anna non sembra avere desideri di vendetta, ma non capisce. E alla fine la rivelazione fondante del film: Anna è una discendente della dinastia Bear della popolazione nomade degli Jenisch, i cosiddetti zingari bianchi, che si fanno risalire dalle antiche popolazioni dei celti, vittime di un genocidio tra il 1926 e il 1986 da parte della confederazione elvetica, presentando come pretesto, la volontà di rieducare tutti i bambini Jenisch per estirpare in loro la natura del nomadismo. Una lenta agonia perpetrata in sessant'anni di storia, mascherata da iniziativa filantropica, che nascondeva esperimenti di eugenetica alla pari della Germania nazista. Una storia ispirata dall'opera della poetessa Mariella Mehr, una delle vittime, che ha avuto poco riscontro mediatico, a testimonianza del fatto che di alcune cose non si può parlare, ma probabilmente l'eco di questa storia dimenticata risuonerà ancora, a confermare che dal passato non si può sfuggire.

Virginia, 1864, terzo anno della guerra di secessione americana. La piccola Amy passeggia nel bosco alla ricerca di funghi. Appoggiato alla corteccia di un albero scorge la figura del soldato nemico Jonathan, ferito ad una gamba. La ragazzina è una delle studentesse della scuola femminile della signorina Martha (Nicole Kidman) e decide per carità cristiana di portarlo con sé e farlo curare dalle istitutrici. Si percepisce sin dall'arrivo del soldato una certa eccitazione nelle donne rimaste nella struttura perché sprovviste di un posto sicuro dove stare mentre imperversa la guerra civile. Persino l'austera signorina Martha fa qualche piega nel confronto col giovane Jonathan (interpretato dall'affascinante Colin Farrel). Il soldato, consapevole dell'ascendente acquistato, cerca di ingraziarsi una per una le fanciulle per favorire un allungamento della sua permanenza cercando di instaurare con ognuna un rapporto esclusivo, o quantomeno favorirne l'illusione. Nonostante i tagli ai contenuti originali del libro (si tratta infatti di un adattamento cinematografico del romanzo "A Painted Devil" del 1966 di Thomas P. Cullinan, già portato sul grande schermo da Don Siegel con "La notte brava del soldato Jonathan" nel 1971) il tema centrale della trasposizione firmata nella sceneggiatura e nella regia da Sofia Coppola resta l'equilibrio dei personaggi all'interno della vicenda: le donne cominciano a fare a gara per ingraziarsi il bel soldato, attuando in taluni casi anche metodi denigratori nei confronti delle altre donne. Poco espliciti alcuni risvolti psicologici fondamentali per comprendere la vicenda, che la fa apparire come semplicemente una storia di rivalità tra donne. L'equilibrio si interrompe quando Edwina (socia di Martha) interpretata da Kirsten Dunst, sembra intrattenere una relazione con il soldato che le da appuntamento nella sua stanza durante la notte, ma sorprendendo l'uomo a letto con Alicia (audace studentessa) lo fa precipitare dalle scale facendo riaprire la ferita alla gamba, mentre Martha gliela amputa. Le donne in una decisione quasi unanime decidono di liberarsi del soldato avvelenandoloa. La decisione appare allo spettatore non come derivante da un effettivo sentore di pericolo, ma come un mezzo per eliminare in un sol colpo, il motivo del dissidio. Un'attenzione particolare ai dettagli, alla fotografia e alla scenografia danno un tocco di civetteria alla narrazione, mentre il punto di vista scelto dalla regista, lascia arrivare, per niente implicito, il monito, se non la ramanzina della Coppola al gentil sesso.

Sarà il nuovo capolavoro del regista premio Oscar Mel Gibson, 'La Battaglia di Hacksaw Ridge', il protagonista della rassegna di film cristiani ideata dal Duel Village di Caserta. L'appuntamento è per lunedì 29 maggio alle ore 20,30. Si tratta della storia vera di un medico dell'esercito americano, Desmond T. Doss, interpretato dallo straordinario Andrew Garfield. L'uomo, un obiettore di coscienza che rifiutava l'uso delle armi, fu insignito della Medaglia d'Onore dal Presidente Harry S. Truman per aver salvato da solo con le proprie forze più di 75 compagni durante la brutale battaglia di Okinawa nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Un film commovente che mette in primo piano i valori della solidarietà e dell'amicizia e soprattutto l'eroismo e la tenacia di un pacifista, dapprima deriso dai compagni, poi apprezzato e amato per il coraggio e la determinazione mostrati sul campo. Un'altra serata di alto profilo morale che il Duel Village ha deciso di regalare al suo pubblico. L'ingresso, come per tutti gli appuntamenti della rassegna, è gratuito.

LA TRAMA

1942, il giovane Desmond Doss, obiettore di coscienza per motivi religiosi e figlio di un veterano della Prima Guerra Mondiale, decide di arruolarsi per servire il proprio Paese. Dopo un addestramento duro e a tratti umiliante, viene ufficialmente designato come soccorritore nella cruenta battaglia di Okinawa. Senza mai imbracciare un arma, Doss dimostrerà a tutti di essere un grandissimo eroe salvando la vita a 75 uomini e diventando il primo obiettore insignito della Medaglia d’Onore del Congresso, la più alta onorificenza militare Americana.

‘La Sindrome di Antonio’ è  il nuovo film della rassegna Independent Duel curata da Christian Coduto. Questo piccolo gioiello cinematografico sarà proiettato al Duel Village di Caserta mercoledì 22 marzo alle ore 21 e sarà preceduto da un videomessaggio del regista Claudio Rossi Massimi. Un film sul viaggio, l’amore, sulla ricerca di sé, nel quale giovani attori incontrano interpreti tra i più amati del cinema italiano, tra cui Giorgio Albertazzi, che regala a questo film la sua ultima straordinaria partecipazione cinematografica. La storia è quella di un ventenne che decide di andare in Grecia in cerca della caverna  delle ombre di Platone. Un percorso di ricerca che si trasforma ben presto in un percorso di crescita grazie anche all’incontro con una coetanea che lo guiderà con astuzia e buon senso. Nel cast anche Remo Girone, Antonio Catania e Moni Ovadia intorno ai quali si muovono con disinvoltura, come in una opera teatrale, tanti giovani e talentuosi attori. Un’opera prima onesta e sincera con un entusiasmo contagioso che si fa carico di veicolare un po’ di quell’idealismo che  da sempre accompagna le giovani generazioni, negli anni ’70 forse più di oggi.   

LA TRAMA

Nel settembre del 1970, Antonio Soris, vent’anni e sessantottino convinto, parte da Roma con la Cinquecento della madre alla volta di Atene. Pochi soldi in tasca e tanta voglia di conoscere il mondo. La meta non è stata scelta a caso, Antonio ha il mito di Platone ed è convinto, o almeno spera, che in Grecia troverà la caverna delle ombre di Platone, il luogo oltre il quale abita la conoscenza. Un viaggio di ricerca, dunque, che non lo porterà alla famosa caverna ma che gli darà la possibilità di vivere un grande amore per una ragazza greca di nome Maria. In giro tra templi, mare meraviglioso e coste mozzafiato, i due ragazzi vivranno un reciproco corteggiamento continuo, fatto di allegria e malcelata passione, di scambio sulla vita, sull’amore e sulla politica. Alla fine, però, le cose assumeranno un altro volto e un altro senso. Sullo sfondo, il sogno della rivoluzione, la liberazione dei costumi e la Grecia dei colonnelli.

IL TRAILER

Sarà presentato martedì 18 ottobre alle ore 21:00 e mercoledì 19 ottobre alle ore 17:45 al Multicinema Duel nell'ambito del Cineforum di Caserta Film Lab "Tra la terra e il cielo" di Neeraj Ghaywan Ambientato sulle rive del Gange, "Tra la terra il cielo" segue due distinte storie, ognuna sviluppata tramite un diverso registro cinematografico. Fa da sfondo l'odierna India, divisa tra le richieste della tradizione e i mutamenti della contemporaneità. Esordio nel lungometraggio per Ghaywan, "Tra la terra e il cielo" è stato presentato al Festival di Cannes 2015 nella sezione Un Certain Regard dove si è aggiudicato il premio FIPRESCI assegnato dalla federazione internazionale della stampa cinematografica e il Promising Future Prize (Prix de l'Avenir).

Entrambe le pellicole sono basate su un breve racconto di S. S. Field e Seton I. Miller. Abbiamo utilizzato la parola "rilettura" e non "remake" in quanto per scelta del regista David Lowery, il film rappresenta in tutto e per tutto una versione a sé stante, senza strizzatine d'occhio o citazionismo dall'originale del '77. Chi avrà visto il film sicuramente coglierà soprattutto le citazioni di eroi come Mowgli e Tarzan e le tematiche affrontate come la cura per l'ambiente, per gli animali, l'accettazione del diverso e la forza di fronte al dolore della perdita. Il film è stato girato in Nuova Zelanda in liveaction con un uso minimo del green screen, eccezion fatta per il naturalissimo drago ( interamente animato in CGI, con la variante della la pelliccia) che per alcune movenze ed espressioni, e la dolcezza ricorda i tratti tipici del cane. Un film assolutamente drammatico, ma con un'atmosfera dolce e serena. Nel web ci si imbatte in alcuni commenti a sfavore delle tematiche trattate nel film, etichettate (con anche troppa fretta) come falsamente buoniste e non conformi alla realtà delle cose. Ebbene, in un mondo di brutture come il nostro, invito tutti i genitori a portare i loro figli nelle sale a vedere questo film, perché se la realtà viene recepita come distanziata e surreale rispetto alla realtà della pellicola, la responsabilità non è sicuramente da addurre al film o agli "ultimi prodotti per bambini lagnosi e stucchevoli" (cit. riportata da un commento particolarmente feroce nel web)."Realtà" perché il film e la recitazione degli attori risultano veri e commoventi, soprattutto per Pete, (Oakes Fegley) il bimbo che in seguito alla morte dei genitori in un incidente, si addentra nel bosco e incontra un drago, Elliott, da cui gli deriveranno compagnia e sopravvivenza, il cui status di "selvaggio" traspare in modo del tutto naturale. Una riflessione merita il fatto che Pete, stando a contatto con gli esseri umani, comprende che il suo vero posto è nel mondo civilizzato da cui è venuto.

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