Si è svolta a Roma presso la sede Nazionale della LIDU, Lega Italiana dei diritti dell’uomo, una importantissima tavola rotonda sul tema “Traumatologia Pedonale in area urbana”.

Il fine è quello di sottolineare l’importanza della prevenzione e della sicurezza del pedone in rapporto al comportamento del conducente, alla manutenzione ed adeguamento delle infrastrutture e dei mezzi, oltre che alle incidenze economiche che gravano sulla comunità pari al’1,1% del prodotto interno lordo.

Di elevatissimo spessore i relatori che si sono avvicendati dopo i saluti ed i ringraziamenti del Presidente Eugenio Ficorilli, iniziando dal relatore e moderatore, Prof. Andrea Costanzo, Presidente della Commissione mobilità, prevenzione, vite e Presidente SOCITRAS Società Italiana di Traumatologia della Strada, vero punto di riferimento medico, scientifico e di ricerca, noto soprattutto per la messa a punto di vari sistemi ergonomici in collaborazione con prestigiose case automobilistiche, al fine di migliorarne la sicurezza.

Il Prof. Costanzo ha infatti illustrato l’importanza di ottenere basse velocità nelle aree urbane al fine di prevenire non solo gli incidenti, ma anche di ridurre la mortalità, specialmente dei pedoni che sono le principali vittime.

Un dato che deve far riflettere è che a 30km orari si ha una mortalità del 5% circa, in caso di investimento, mentre a 50km orari la percentuale di mortalità sale al 45% fino ad arrivare al 85% alla velocità di 65km orari.

L’illustre Professore ha poi evidenziato come le vetture sono state sviluppate per cercare aumentare la sicurezza, ma che tuttavia il fattore della velocità è e rimane determinante.

Interessante l’aspetto economico dei costi che incidono per circa 2 miliardi di euro per le spese sanitarie inerenti le vittime che potrebbero essere impiegate nella manutenzione delle strade se potessero essere risparmiate.

Ma come deve tutelarsi una vittima della strada?

L’ Avv. Giammarco Cesari, giurista e Presidente Osservatorio Vittime e/o Assistenza vittime della strada, intervenendo in seguito, ha evidenziato le problematiche legali inerenti la tutela delle vittime della strada, ma ha anche lanciato la proposta di uno sportello legale per le vittime della strada che tuteli con professionalità, sicurezza e specializzazione, coloro i quali rimasti coinvolti in incidenti.

La Dottoressa Silvia Bruzzone, della Direzione Centrale di Roma dell’ISTAT, ha evidenziato attraverso i dati rilevati dall’ISTAT, come in sono diminuiti il numero degli incidenti stradali in generale ma come nelle aree urbane dal 2012 in poi la progressione di diminuzione si sia rallentata non rientrando più in quelle previsioni che si sperava si giungesse.

Da questi dati si evincono alcune delle cause che hanno contribuito a questo rallentamento, e che sembrano avere una altissima percentuale di incidenza e cioè, l’utilizzo di alcool e droghe e la distrazione dovuta all’utilizzo di apparecchi di comunicazione che oltre a distrarre inducono gli utenti a abbandonare il campo visivo stradale con tutte le gravi conseguenze del caso.

Da rilevare dei dati importanti che indicano che mentre negli incidenti di auto e di moto si è avuta una significativa riduzione dei feriti, nessuna riduzione si è avuta per quanto riguarda gli incidenti che hanno visto coinvolto pedoni e ciclisti.

Da questi dati si evince che se da lato sono stati sviluppati sistemi passivi e attivi per la sicurezza delle vetture e delle moto, poco o nulla si è fatto per le due categorie di utenti della strada, pedoni e ciclisti.

E’ proprio nell’ottica della sicurezza dei pedoni e dei ciclisti che l’intervento dell’Ing. Paolo de Angelis, AIIT Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei trasporti di Roma verteva.

Dopo aver parlato di come oggi le vetture vengono sviluppate e si cerca di renderle sicure anche attraverso i famosi test che evidenziano sia le deformazioni strutturali in caso di incidenti che gli effetti che subiscono i passeggeri, attraverso manichini opportunamente monitorati, ha parlato di un progetto innovativo, presentato al Ministero delle Infrastrutture dal nome “Isola Ambientale” che prevede la costituzione di particolari aree dove i pedoni possono circolare liberamente, le vetture hanno una velocità massima di 30 kmh, con una integrazione tra piste ciclabili e aree di parcheggio.

Un progetto di cui parleremo in un articolo a parte, ma che non penalizzi nessuno, nemmeno l’automobilista che non percepirà una velocità così ridotta, come penalizzazione o peggio un sistema per far cassa, come comunemente percepisce a torto o ragione, ma sarà incentivato psicologicamente a ridurre la velocità con ovvie garanzie di sicurezza per tutti.

Una tavola rotonda di grande interesse quindi e che ha suscitato parecchie domande dal pubblico intervenuto.

A seguito del vivo interesse che ha suscitato la tavola rotonda, si è pensato di replicare dopo la pausa estiva, magari in un consesso più esteso e con maggiori ed interessanti approfondimenti

Un grande successo per la LIDU, impegnata così a pieno nel voler garantire il diritto alla vita.

 

Archivio Giornale

Seguici su Facebook