Venerdì, 03 Maggio 2024 04:30

Non c'è pace tra gli ulivi

Pubblicato in Politica

Esiste davvero una coscienza? Esiste davvero l’onestà dell’anima? Esiste un equo giudizio? Credo che oggi l’Italia sta attraversando il periodo più buio e triste dal dopo guerra in poi, si parla di Democrazia, ma vige ovunque la dittatura, per lo più una dittatura incontrollata, è la guerra del più forte. Qualsiasi strumento può essere utilizzato viene ammesso, in Sicilia anni fa si faceva il gioco dei “pupi” che venivano gestiti dai “pupari”, alla fine i primi agli ordini da anni, si vergognarono e il gioco finì, anche quelle minuscole figure di legno si ribellarono e smisero di avere padroni. In Italia oggi servirebbe l’intelligenza e non tanti “pupari”, servirebbe l’intelligenza di volere davvero bene al Paese, di tutelare i nostri cittadini e difendere più che altro i loro diritti. Urge una riforma fiscale a tutela delle partite iva, ma con i fatti non a parole, incentivare le aziende che sono emigrate all’estero per l’eccessiva tassazione, tassare le aziende straniere che operano in Italia come fanno gli altri Paesi con le nostre, garantire l’accesso al credito che oggi è davvero un’utopia, togliere il potere alle banche, rimettere in circolo i fondi BCE destinate alle aziende. Serve realmente un taglio reale alla spesa pubblica, taglio dell’accumulo delle pensioni d’oro ed escluderli dal beneficio della reversibilità. Oggi serve anche una riforma seria della Magistratura che prevede delle modifiche radicali e in questo ambito parlo da tecnico, riforma che prevede in primis il rispetto per il principio della legalità, separazione delle carriere e responsabilità civile dei giudici. Specifico e credo fortemente nell’operato della sana Magistratura non politicizzata, credo fortemente nella buona fede e onestà dei giudici, un grande giurista un giorno mi disse: “il diritto senza il dovere fa da padrone, il dovere senza il diritto fa il servo, ma diritto e dovere insieme rendono l’uomo libero”. Oggi penso a quelle parole e in alcune circostanze mi viene da pensare, da pensare a tanti errori che oggi la Magistratura commette, sviste che gravano sui malcapitati e sopratutto penso a quell’accanimento che spesso ripaga con la picchiata di una carriera in ascesa. Serve anche un mezzo di misura nell’impianto accusatorio, serve una regola ben precisa che viene applicata nel periodo delle indagini, utilizzando prove certe e inconfutabili e non indizi di reato, serve, per garantire la massima trasparenza un confronto e l’apertura da parte dei giudici con la difesa, importante non arrivare in Aula con una pena già decisa, sarebbe compito dei magistrati scendere nei particolari della difesa e valutare ogni punto che possa cambiare la decisione dell’applicabilità del diritto. Serve anche tutelare i cittadini da alcuni accanimenti giudiziari. Urge che i cittadini in primis imparino il rispetto delle regole e della legalità. Servono tempi più brevi dei processi, dare regole alla stampa che oggi spesse volte inquina il quadro accusatorio e difensivo delle indagini. Il ruolo dell’informazione deve essere quello di riportare le notizie fornite dalla magistratura e non riportare alla magistratura notizie prive di fondamenta a discapito dei cittadini. Serve una politica migliore e costruttiva, che abbia in primo luogo la tutela e difesa dei diritti dei cittadini, una politica che valorizzi le risorse, una politica attenta e non attendibile, una politica che funge da missione e non da poteri e poltrone. Politici che operano per il bene del paese, che difendono il territorio e sopratutto che amano l’Italia e gli Italiani.

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