Detti popolari: Ieri il Governo “Ladro”. Oggi: Governo “Usuraio” che inginocchia i cittadini

Pubblicato in Politica

Che i detti popolari siano la sintesi di ciò che il popolo pensa, dei propri Governi, piaccia o no, è un dato di fatto.

Chi non ricorda il detto “Piove Governo Ladro” parodia degli slogan popolari contro il Governo.

Quindi anche il titolo potrebbe essere interpretato come un titolo forte per richiamare l’attenzione ed invece non è anche in questo caso della parodia popolare dove viene descritta la sensazione che i cittadini Italiani provano per la pressione fiscale imposta dal Governo e dall’insaziabilità dell’ UE prima dell’arrivo della Troika.

Il termini, usuraio, veniva utilizzato per indicare azioni e personaggi malavitosi.

L’usuraio era colui il quale avendo prestato dei denari, ne pretendeva la restituzione con interessi esorbitanti che aumentavano sempre di più rendendo impossibile estinzione del debito.

Le cronache sono piene di drammatici eventi che inerenti il fenomeno che lo stato ha sempre combattuto con ogni mezzo.

Tuttavia negli ultimi anni si è avuta una trasformazione, radicale e lo Stato che prima combatteva questo evento oggi, a parere popolare, in forma diversa utilizza metaforicamente queste tecniche per la riscossione dei tributi fiscali, mentre l’UE per altri fini costringe sempre più il Governo, incapace di opporsi, ad aumentare sempre di più i già impossibili tributi o ad inventarne altri.

L’innalzamento continuo dei tributi ha elevato la pressione fiscale al punto che oramai molti non riescono a pagarli alla scadenza, dove magari si accumulano altri pagamenti tra stipendi, utenze, fornitori e quant’altro senza considerare la diversificazione degli stessi, che pur chiamandosi in maniera diversa, rimangono sempre tributi.

In pratica oramai fra tributi, IVA, e pagamenti vari, sempre più spesso accade che gli incassi non si riesce a far fronte le spese e pur di continuare a lavorare, si omette il pagamento delle TASSE.

Ma il fisco non ammette deroghe e i tributi vanno assolutamente pagati, tutti e subito, per cui se non si adempie anche in ritardo con il sistema del ravvedimento, quasi pentendosi di non aver pagato, e fa il versamento volontario con una maggiorazione calcolata su ogni giorno di ritardo, scatta il sistema di riscossione che oggi è affidato ad “Equitalia” domani chissà.

Ecco in che modo, a furore di popolo, lo Stato, “indirettamente” diventa “usuraio”.

Tra interessi, agi e varie spese a vario titolo, la somma dovuta raddoppia se non in tanti casi triplica, rendendo così impossibile l’estinzione del debito, per cui se non si hanno i soldi per pagare il debito iniziale, come si può pretendere di pagare con l’enorme maggiorazione?

Così lo Stato pur di ricevere il pagamento, concede la rateizzazione, che ovviamente comporta un ulteriore aumento della spesa a causa degli interessi.

Facile dedurre come la trappola dell’usuraio sia scattata perfettamente, non da un soggetto malavitoso così come avveniva, bensì da quello che è lo Stato.

A tutto questo bisogna aggiungere l’UE cui l’Italia è legata da trattati che a convincimento popolare, poco hanno a che vedere con l’unione dei popoli ma si fondano solo su interessi economici e di moneta, per di più impone sempre più imposte.

E’ il cittadino Italiano che deve pagare anche il mantenimento di questa enorme struttura o quegli oneri derivanti da debiti e quant’altro che difficilmente vengono comprese le motivazioni ma che certamente infastidiscono già di base, se poi sono continuamente aggiunte alle imposte già descritte, come sta troppo spesso avvenendo, contribuiscono a asfissiare ed opprimere il contribuente, costituendo un effetto che il popolo considera come “usuraio”, per via delle drammatiche conseguenze cui stiamo assistendo e che sono sotto gli occhi di tutti.

Il non poter più pagare le imposte, ha progressivamente fatto si che molti contribuenti siano stati costretti a chiudere le proprie aziende, per insolvenza, mancanza di liquidità, fallimento.

Fenomeno che negli ultimi 5 anni ha avuto un incremento talmente smisurato che ha impoverito tutta l’Economia Italiana, ha messo in difficoltà il tessuto sociale, ha cancellato il ceto medio, ha provocato una disoccupazione eccezionale con un tasso nei giovani mai registrato, costringendo al suicidio un numero imprecisato ma elevatissimo di imprenditori, lavoratori, dipendenti, disoccupati, di qualsiasi età incapaci di reagire a causa dello strozzamento derivato e collegato.

Non considerare il disagio e le sensazioni che un’intera popolazione prova è pericoloso per la classe politica che guida un paese, ma è ciò che sta accadendo, tra l altro in ogni modo si cerca di nascondere il problema discutendo di altro, aumentando così lo stato di malessere della popolazione che fino ad ora si limita a fare affermazioni come quelle del titolo, sicuramente forti, dure, preoccupanti, che infastidiscono, ma si limitano solo ad essere delle semplici parole.

La frase “Governo usuraio che inginocchia i cittadini “ riportata nel titolo e ascoltata già troppe volte tra il popolo, non entri a far parte del lessico normale così come la frase “piove Governo ladro”, ma possa diventare monito per chi di dovere e non spunto per inutile discussione formale come oggi comunemente avviene.

 

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