Venerdì, 03 Maggio 2024 07:27

Salute: la Parotite

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La parotite è una malattia infettiva causata da un virus appartenente al gruppo dei Paramyxovirus, il cui segno più evidente è la tumefazione delle ghiandole salivari; in particolare, l'ingrossamento delle parotidi, poste sotto i padiglioni auricolari e dietro l'angolo della mandibola, conferisce al viso il caratteristico aspetto, da cui il nome popolare di "orecchioni". Come il morbillo, la rosolia e la varicella, si trasmette soltanto da persona in persona. Prima dell'avvio di programmi estesi di vaccinazione, la si definiva una malattia tipicamente infantile, con frequenza massima fra i bambini dai 5 ai 9 anni, un terzo dei quali non manifesta sintomi, ed un decorso generalmente benigno. Persone di qualunque età, però, possono esserne affette ed anzi, proprio fra gli adulti, si osservano, con maggiore frequenza, complicazioni anche gravi. La parotite si manifesta, inizialmente, con sintomi comuni a molte altre malattie infettive, dopo un'incubazione di circa dodici-ventuno giorni. Compaiono, infatti, un malessere generale accompagnato da svogliatezza, mal di testa, nausea, mal di pancia e febbre leggera. Come precedentemente descritto per i bambini, non è rara una manifestazione asintomatica prima della comparsa del rigonfiamento. Una delle due ghiandole parotidi inizia a gonfiarsi, in genere, dopo tre-quattro giorni e, nel giro di poco, lo stesso si verifica anche nell'altra ghiandola (talvolta può interessare solo un lato del viso). Il gonfiore aumenta, gradualmente, fino a raggiungere l'apice il secondo o il terzo giorno, quindi inizia ad attenuarsi fino a sparire in poco più di sette giorni. Per via del gonfiore, il bimbo può lamentare dolore intenso e, talvolta, fatica nel mangiare (masticando muove la mandibola stimolando la zona infiammata). Le complicazioni sono rare e tendenti a variazioni in funzione dell'età. A rischio risultano, soprattutto, i bambini in tenera età, per via di una rara (250 casi ogni 100.000) forma, generalmente benigna, di meningite (infiammazione delle meningi, le membrane che rivestono il cervello) che si manifesta nella fase conclusiva della malattia con intenso mal di testa, irrigidimento del collo e febbre alta che guarisce senza cure particolari. Negli adolescenti e negli adulti maschi, possono presentarsi casi di orchite, l'infiammazione, cioè, di uno o entrambi i testicoli, determinante sterilità in circa il 10 % dei casi. Nelle femmine, dopo i 12 anni, si può verificare invece, un'infiammazione dell'ovaio senza effetti sulla capacità riproduttiva. Una delle complicanze più temute della parotite è la sordità; si tratta di un'eventualità molto rara, che si può manifestare ad ogni età, solitamente monolaterale (interessante, cioè, un solo orecchio), provocata dal virus che si localizza sul nervo acustico. In caso di sospetta riduzione dell'udito, in un bimbo, è bene sottoporlo prontamente ad una visita specialistica; potrebbe, comunque, trattarsi anche di un calo temporaneo. Come per le altre malattie di origine virale, anche per la parotite non esiste una cura specifica. Il pediatra può solo tentare di attenuarne i sintomi, prescrivendo, per esempio, un antifebbrile a base di paracetamolo, in presenza di temperatura superiore ai 38,5° C, o analgesici, se il dolore alle ghiandole risulti troppo intenso. Non è necessario tenere il bambino a letto. Il riposo forzato, infatti, non favorisce la guarigione, né riduce il rischio di complicazioni annesse. Si raccomanda, comunque, la prevenzione mediante vaccino, somministrato, di norma, ai 15-18 mesi di vita, con un richiamo a 5-6 anni ed associato, di norma, a quelli antirosolia ed anti-morbillo.

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