Giovedì, 02 Maggio 2024 07:32

Cinema: Di nuovo bambini col Piccolo Principe, viaggio nei sentimenti

Pubblicato in Società

Nato dall’inchiostro semplice ma arguto di Antoine de Saint-Exupéry e rifiorito nella fantasia del regista Mark Osborne, il Piccolo Principe lascia nuovamente il suo asteroide B 612 per poter visitare ancora una volta la Terra e il mondo degli “adulti”, che, nonostante il trascorrere del tempo, lo ha reso forse ai suoi occhi ancora più complesso di quanto ricordasse. Non si tratta di un semplice film di animazione per bambini, e ciò lo hanno dimostrato le sale cinematografiche foriere di “grandi” che per quei 90 minuti hanno preferito lasciare sulla soglia del cinema la loro corazza per potersi sedere sulle poltroncine rosse comodamente: con la testa all’insù, le gambe a penzoloni e gli occhi brillanti come le stelle a fissare lo schermo. Con un ritmo dolce, allegro e a tratti malinconico, la pellicola ha descritto la nostra società e le emozioni che la riempiono tramite un linguaggio metaforico ma genuino. Un viaggio nei sentimenti, alla riscoperta del loro valore, che non è possibile guardare con gli occhi o sfiorare con le dita, ma che è invece possibile ascoltare con il cuore, perché è proprio questo il segreto che ci viene rivelato: “l’essenziale è invisibile agli occhi”. Attraverso la pellicola, inoltre, ci vengono svelate anche la crescita e l’evoluzione della protagonista, una bambina che ha abbandonato troppo in fretta l’età dei giochi per calarsi nella vita dei grandi, fatta di doveri, responsabilità e scadenze. Grazie all’incontro un po’ rocambolesco con l’aviatore, la piccola riscopre il divertimento nelle piccole cose, la fantasia avvolta da mille sfumature di colori e anche l’amarezza della vita che, con un velo grigio, tenta di coprire l’arcobaleno che aveva dipinto insieme al suo nuovo amico, ma grazie alla sua determinazione la piccola eroina riesce a squarciare quel velo e a liberare infine la fantasia e la gioia da poco riscoperte. Letta così la trama potrebbe sembrare alquanto semplicistica e forse anche banale, la classica storia per bambini di avventura con lo sfondo morale, ma sarebbe alquanto riduttivo fermarsi solo alla scorza della pellicola. In realtà vero protagonista della storia non è l’aviatore, non è il piccolo principe, non è la bambina: è lo spettatore. Ciascuno di noi è il protagonista del piccolo principe, questo piccolo ometto che con la sua ingenuità e cordialità riesce a porre alcune domande alle quali gli adulti possono trovare difficoltà a rispondere o sulle quali spesso non ci si è mai soffermati a riflettere, forse perché si riteneva scontata la risposta. Il libro, da cui è tratto l’omonimo film, non è un attacco al mondo dei grandi, nonostante dalle pagine possa trasparire tale concetto, difatti l’autore con tono polemico afferma che “con gli adulti non si può parlare di cose importanti come i serpenti boa, le foreste primitive e le stelle, ma solo di bridge, di golf, poi di politica e di cravatte”. Questo perché, secondo il pensiero di Antoine, i grandi non capiscono più certi sentimenti, non li hanno più nei cuori, anzi è come se si fossero dimenticati di essere stati bambini un tempo. Parole un po’ dure ma che invitano il lettore a riscoprire quell’angolo sepolto in sé stesso, sepolto in ognuno di noi. Durante il viaggio che ognuno di noi compie, attraverso esperienze e ricordi, non bisogna mai smarrire quella gioia tipica fanciullesca, il fascino per le piccole cose come i petali di un fiore, la meraviglia per un tramonto che abbraccia le acque del mare, la voglia di conoscere e scoprire nuovi luoghi e persone senza rinchiudere il cuore all’interno delle mura di granito. Il piccolo principe è dentro ognuno di noi con le sue domande, le sue curiosità e la sua dolcezza ed è nostro compito prendercene cura, risvegliandolo con un dolce sussurro e volare su una stella mentre gli stringiamo forte la mano.

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