Domenica, 05 Maggio 2024 21:33

Sopravvvivenza concerti: istruzioni per l'uso

Pubblicato in Società

Erano mesi che i fans della Campania e di buona parte del sud aspettavano una data: 12 luglio 2017, data del mega concertone di Tiziano Ferro allo Stadio Arechi di Salerno, tappa che, insieme a Bari e Messina, è stata una delle poche location del Sud Italia ad accaparrarsi il cantate originario di Latina, ma famoso ormai in tutta Italia e non solo. Schiere di fans - per lo più donne, diciamolo - sin dalle prime luci del mattino hanno sopportato afa, sole, viaggi della speranza e controlli di sicurezza un po' maccheronici. Tutto per Tiziano. E Tiziano è arrivato: uno show emozionante e semplice allo stesso tempo, scenografie essenziali ma epiche, canzoni quasi recitate eppure intimamente sentite tanto dal cantante quanto dalle migliaia di persone che hanno cantato per tutta la durata del concerto, al tal punto che Tiziano avrebbe potuto tranquillamente tacere per le due ore dello spettacolo, tanto lo stadio sarebbe andato avanti ad oltranza e a squarcia gola. Ma vuoi vedere che era forse proprio la pessima acustica dello stadio che rendeva praticamente inutile ascoltare Tiziano? L'acustica, in realtà, è solo uno dei mali minori che ha colpito i poveri fans già provati da caldo e stanchezza. Prima del concerto, infatti, sono state diverse le ardue prove che hanno dovuto affrontare: arrampicata su gradoni enormi, forse anche troppo, privi di personale che si occupasse delle entrate e delle suddette scalate verso il proprio posto in sicurezza; file interminabili verso bagni che, per gli spettatori delle curve, si sono rivelati essere tuguri sporchi e privi di porte. Stando in uno stadio, giustamente, i poveri fans si sono adeguati alla location, inventando così tattiche e schemi di gioco al fine di creare barriere e muraglie tali da permettere a tutti di poter fare i propri bisogni. O quanto meno a quei pochi temerari che, in queste condizioni, ci sono effettivamente riusciti. Dopo mille peripezie il concerto inizia e, rapiti dalle note e dalla voce - sempre per chi l'ha sentita - di Tiziano, ci si dimentica sia dei pericolanti gradoni dei vatussi sia dei bagni inagibili. Finito il concerto, la stanchezza si fa sentire e nemmeno più l'adrenalina accompagna e anima la folla dei fans: non resta che tornare a casa, col ricordo dei momenti più emozionanti della serata, oltre che di quelli più estremi. E invece no. Parcheggi chiusi al pubblico e ai pullman, ingorghi stradali, poca - se non nulla - gestione del traffico ingente, dovuto alla presenza di migliaia di persone giunte da tutta la Campania e anche oltre, hanno ulteriormente messo a dura prova la pazienza e la stanchezza di tutti. Alle canzoni, dunque, si sono sostituiti clacson a tutto spiano e non poche imprecazioni verso la città di Salerno hanno accompagnato il ritorno a casa di tutti. Ovviamente, con fiamme e roghi che divampavano sulle montagne in lontananza a (poco)degna cornice di tutta la situazione.

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