La cultura, una necessità per tutti

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Ho avuto modo per il passato di addentrami nella importanza e nella necessità della cultura, in quella musicale, di qualsiasi genere, come in quella letteraria, teatrale, cinematografica. La CULTURA è una necessità del genere umano, quella che “arricchisce” e ti fa capire e godere del bello e eleva il tuo animo alla millesima potenza. Un libro letto in un momento particolare, una musica o una canzone che ti accompagna nel salotto di casa o in auto e ti fa sognare, magari che ti riporta ai tempi andati, uno spettacolo teatrale che ti faccia apprezzare attori, autori e registi, credo siano occasioni uniche per “arricchire” come dicevo l’animo umano. Se per un momento ci soffermiamo e riflettiamo su ciò che è diventata la nostra giornata, e al di là dei doverosi impegni di famiglia e lavorativi, con 10.000 scadenze e 1000 preoccupazioni, quasi prendiamo coscienza che in realtà ciò che …”passa il convento” non fa altro che impoverirci irrimediabilmente, tra una politica confusionaria e volgare, tra fake news che ti confondono sempre più, tra programmi e talk che comunque la metti ti “girano e rigirano” come meglio credono e a loro ed esclusivo uso e consumo. Insomma rischiamo di diventare un gregge di belanti, soprattutto nei pomeriggi domenicali nell’assistere al NULLA televisivo ove se per avventura ti appassioni ad un ragionamento o ad una ricostruzione scientifica di un argomento da parte dello scienziato di turno, puntualmente questi viene zittito, gli tolgono la parola e l'audio a beneficio di qualche vip(??) a cui hanno messo le corna o è lui stesso parte attiva di tanto! Pomeriggi televisivi che non fanno altro che alimentare insulsi ragionamenti, inutili quanto dannosi dibattiti(sic!), confusione su confusione e finisci per non credere più neanche a te stesso o a chi ti sta vicino! L’altro giorno ascoltavo musica leggera “storica” : “La Casa del Sole"...in english "The house of Rising Sun" dei mitici The Animals(1964) poi riproposta dai nostrani I Pooh con Beat Regeneration (2008) a "Un pugno di sabbia" con la inestinguibile ed indimenticata voce di Augusto Daolio, primo ed assoluto front man de I Nomadi! Subito dopo l’arguto ed intelligentissimo dee jay ha messo su Pino Daniele, poi Gino Paoli, poi ancora Mia Martino col suo Minuetto! Ma ci rendiamo conto? Questa è cultura come cultura in assoluto è la musica classica ove non puoi fare altro che apprezzare l’autore e il suo intelletto e talento e il pregio dell’esecuzione nonstante i secoli trascorsi! Il Teatro! Probabilmente qui darò l’impressione di essere di parte ma non è assolutamente così, giuro! “EFFETTO VERTHER” è un’opera scritta e diretta da Gianluca Ariemma, un giovanissimo attore e regista che è andata recentemente in scena all’Officina Teatro di Caserta- San Leucio - interprete, Gianluca, con Marcello Manzella, Valentina Elia, Ivan Graziano e Giulia Navarra, un’opera che ho visto ed apprezzato per la grandezza e talento soprattutto del regista, di assoluto talento che assieme all’ottima prova degli attori ha fatto il resto. Come anche “Il viso di un altro” che è andato in scena recentemente in scena al Teatro Sanità, a Napoli, e che ha visto come protagonista Marcello Manzella: un lavoro di Jannis Papazoglou, con la regia del giovanissimo Gianni Spezzano, in buona sostanza un "ragioniere" dei nostri giorni che a causa della crisi della sua Azienda finisce sul lastrico tra debiti bancari, situazioni irrisolte, disoccupazione. Accetta la proposta del suo ex Datore di Lavoro, di per se sconcertante, di subire la cancellazione della propria identità accettando di diventare il sosia del proprio capo. Con la complicità di una conturbante chirurgo plastico riesce nell'intento! Ma oltre al cambiamento fisico subisce anche un profondo cambiamento interiore! Inutile dire che è stato un successo e ancora una volta ne devo dedurre che l'unione fa la forza: tre straordinari attori, tra i quali la conturbante, bravissima e fascinosa Giulia Visaggi e l'imperioso Armando De Giulio per uno strepitoso successo reso ancor più magico perché lo spettacolo si è protratto per ben tre serate consecutive. Il Nuovo Teatro Sanità, nel famosissimo quartiere partenopeo "patria" di Toto'. Un quartiere che ce la sta mettendo davvero tutta per riscattarsi da tante cose che spesso non vanno! “Ritornando” a "Il viso di un'altro" come dicevo questo lavoro è stato scritto da Jannis Papazoglou e tradotto da Giorgia Karvunaki. Lo spettacolo tenuto al Nuovo Teatro Sanità si colloca nell'alveo della drammaturgia contemporanea a cui CIRCLE FESTIVAL dedica molto spazio perché Associazione impegnata nella diffusione della drammaturgia contemporanea attraverso la traduzione e presentazione di testi teatrali provenienti da 4 nazioni, come la Grecia (Il viso di un altro), Germania, Spagna, Italia e che ha trovato "terreno fertile" nel Nuovo Teatro Sanità perché questa struttura molto sensibile alla nuova drammaturgia contemporanea. Ma ciò che preme aggiungere è che i TRE attori in scena, ancorché bravissimi nei loro rispettivi ruoli, ce la mettono proprio tutta acciocche' pure l'ultimo degli spettatori venga "coinvolto" dalla loro interpretazione. E mio malgrado devo "ritornare" su Marcello e sulla sua fascinosa e molto bella partner: un giro di ballo sensuale e non scevro di fine erotismo che dà quelle emozioni di cui tutti, davvero sentiamo il bisogno, sia come "necessità" per esser parte di un pubblico "attento" ma anche come semplici individui! Il Teatro, come ogni forma d'arte, DEVE veicolare emozioni altrimenti è un NON Teatro! Ed ulteriore conferma di ciò si è avuta quando Marcello Manzella (Tommaso) dopo aver caparbiamente e lussuriosamente "annusato" la di lei parrucca...con questa si è "abbondonato" ad uno speciale giro di ballo: insomma, la figura femminile assente...ma addirittura il NOSTRO, pure lui, ...sensuale ed erotico!! MIRACOLO DEL TEATRO! Ed al di là di tutto io credo e, ripeto, non parlo da padre che una "presenza" maggiore a Teatro sia forse doverosa e necessaria e si raggiungerebbero 2 obiettivi: quello di dare fiducia a questi giovani attori per ciò che hanno scelto di fare nella vita e si risolleverebbero le sorti del Teatro. Ben venga ogni forma di Cultura veicolata attraverso anche la TV e non solo di notte, con un tam tam terapeutico quanto l'antibiotico e non per 5 giorni, ma h24 per 365 giorni l'anno ongoing!

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