Mercoledì, 16 Luglio 2025 04:00

Una fumata bianca si alza in cielo "Habemus Papam"

Pubblicato in News

Cosa succede dopo la morte del PAPA?
Appena viene decretata la morte del Santo Pontefice, il Camerlengo (il segretario di stato della Santa Sede) si accerta del decesso picchiando leggermente (con un martelletto d’oro sulla fronte del Pontefice e chiamandolo per nome) accertandosi dell’avvenuto decesso e indi viene dato l’annuncio della morte al mondo intero.
A questo punto il corpo del Santo Padre viene trattato con delle sostanze che ne impediscono la decomposizione (quella che viene chiamata mummificazione della salma), viene rivestito con i paramenti sacri e riceve il primo omaggio dei cardinali dopo due giorni la salma viene esposta al pubblico per l’omaggio dei fedeli (per tre giorni).
Indi vengono celebrati i solenni funerali.
Da quel momento cominciano i NOVENDIALI (cioè i nove giorni di lutto).
In quel periodo il Camerlengo (il segretario di stato della Santa Sede) chiama a raccolta tutti i Cardinali dal mondo per il conclave decidendo anche la data dello stesso.
Finiti i giorni di lutto (durante i quali i Cardinali si incontrano fra loro fra loro e vengono celebrate le Sante messe in suffragio del Papa defunto), viene celebrata la Messa PRO ELIGENDO PONTIFICE (la Messa per l’elezione del nuovo Pontefice).
Nel giorno prefissato del Conclave tutti i Cardinali che non hanno superato gli 80 anni si riuniscono nella Cappella Sistina prestando giuramento di non rivelare mai ciò che in essa avviene.
Viene dato l’EXTRA HOMNES (il "fuori tutti", meno i Cardinali elettori), vengono chiuse le porte della cappella stessa ed incominciano le votazioni.
Ogni Cardinale dopo aver posto il voto sulla scheda e tenendola alta e ben in vista si avvicina all’Altare e pronunciando la formula prescritta deposita la scheda stessa sul piatto sovrastante l’urna delle votazioni indi torna al suo posto.
Fuori intanto la folla fa previsioni su chi potrebbe essere il prescelto guardando verso il comignolo posto sul tetto della Cappella Sistina sperando in una elezione breve.
Dopo circa tre ore dalla chiusura della cappella sistina il popolo guarda speranzoso verso il comignolo, esce del fumo ed un mormorio di delusione sale dalla piazza, è nero.
I capannelli della gente si sciolgono sperando nella prossima votazione.
Il giorno dopo già di primo mattino la piazza torna a riempirsi e verso mezzogiorno ci si rivolge nuovamente verso il comignolo, un’esplosione di gioia invade la piazza: questa volta la fumata è bianca.
Il papa è stato eletto.

Ma vediamo ora cosa succede nella Cappella Sistina.
Appena il cardinale che ha raggiunto il quorum dei voti (ed è rimasto seduto sul suo scranno) viene circondato dagli altri cardinali che lo applaudiscono. Il Camerlengo gli domanda se accetta l’elezione.
Alla risposta affermativa gli pone una seconda domanda, quella cioè della scelta del nome.
Quindi il papa entra nella stanza chiamata delle lacrime per indossare l’abito bianco ed i paramenti sacri.
Dopo la vestizione torna nella cappella dove riceve l’omaggio dei votanti.
Indi rivolge loro un breve discorso.
Nel frattempo che succede tutto questo vengono bruciate tutte le schede delle votazioni.
Ma torniamo sulla piazza festante: il cardinale protodiacono, quello autorizzato ad annunciare l’elezione del papa, si presenta sul balcone delle benedizioni ed in latino annuncia sia l’elezione sia il nome prescelto dal nuovo pontefice.
Dopo alcuni minuti il papa si affaccia per ricevere l’omaggio della folla ed impartire la prima benedizione apostolica.

UNA FUMATA BIANCA SI LEVA IN CIELO: HABEMUS PAPAM.

di Domenico Komavli

 

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