PREPARATEVI AD UN CAMBIAMENTO EPOCALE

Pubblicato in Politica

Di Amedea Sagrestani

E’ ormai inevitabile ed ipocrita continuare a negarlo facendo finta di non vedere, l’Europa come la conosciamo non esisterà più. Questo avverrà non tra dieci anni, sta già accadendo ad una velocità spaventosa. Quali sono le ragioni del cambiamento? Errori politici e di valutazione, cause demografiche, teorie del complotto e revisionismi storici che cercano di minare l’identità occidentale già divisa da ideologie. Ma andiamo per gradi … L’Europa attraversa un declino senza precedenti: economico, sociale, culturale e demografico. Declino, accelerato da massicce ondate migratorie provenienti dal Nord-Africa e Medio Oriente. La situazione attuale, è in totale controtendenza rispetto alle previsioni di quanti volevano fare dell’Europa un super continente capace di competere nel Mondo. Dopo la seconda guerra mondiale, l’Europa vide una rinascita senza precedenti: l’economia era in crescita, la disoccupazione diminuiva pian piano, la speranza di vita si allungava. Erano gli anni cinquanta, quelli del miracolo economico, a cui contribuirono le ondate migratorie originatesi principalmente all’interno dell’Europa: spagnoli, portoghesi, italiani. Queste persone compirono enormi sforzi per integrarsi, lavoravano – nelle miniere, nelle fabbriche, nell’edilizia- , non venivano aiutati da nessuno, non avevano agevolazione di alcun tipo, non avevano sussidi e soprattutto non venivano ospitati negli alberghi a spese dei contribuenti. Eppure, s’integrarono, lavorano duramente e, dopo aver accumulato i denari necessari per vivere una vita dignitosa, tornarono nei loro Paesi. Nulla a che vedere con la migrazione odierna. Gli immigrati di oggi, nonostante le mistificazioni del politicamente corretto, non hanno alcuna intenzione d’integrarsi, specialmente i fedeli islamici. I politici inglesi, come quelli francesi, commisero un errore di valutazione: pensarono di poter facilmente integrare gli immigrati del Nord-Africa e quelli provenienti dal Medio Oriente. I problemi iniziarono a sorgere nei primi anni del duemila, quando i governi di Francia e Gran Bretagna, si trovarono a fronteggiare feroci rivolte nei sobborghi di Londra e Parigi. Rivolte non dovute agli stenti economici, ma ad una diversa visione della società: gli islamici pretendevano – e pretendono- di vivere secondo i dettami dell’Islam e le regole shariatiche, spesso calpestando i principi che fondano la nostra società. Non parlano con gli infedeli né imparano la loro lingua, ritenendo l’Islam superiore a tutto e tutti. I giovani si isolano volontariamente perché seguono i dettami islamici e, spesso attribuiscono la colpa ai cattivi occidentali. Innescano risse con immigrati di altre fedi e provenienze e talvolta con la popolazione locale, tanto che la polizia a Birmingham -città a maggioranza islamica- esortò i cittadini inglesi a trasferirsi altrove. Quello che i governi di tutti i paesi europei, dovranno affrontare, saranno dei gravi problemi di ordine pubblico e sicurezza. Altro errore commesso dai governi del vecchio continente, fu quello di mostrarsi sordi agli avvertimenti dei demografi che già negli anni settanta denunciavano il calo di natalità in Europa. Neanche i cittadini prestavano attenzione alle parole degli studiosi, obnubilati dal falso mito della sovrappopolazione. Nella miriade di vertici che si sono tenuti tra i leader dei Paesi europei, mentre l’economia dava segni di cedimento, si parlò di tutto tranne dei problemi più importanti e vitali per l’Europa: il calo demografico e le crescenti tensioni le comunità islamiche insediatesi nel vecchio continente.

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